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giovedì 28 giugno 2018

Il buon cittadino. Una occhiata su cosa avviene al Comune (11)

Con l'intenzione di avvicinare
la gente alle vere problematiche
della vita cittadina. Che nulla hanno a che con
Festa, Farina e Forca.


VITA SEMPLICE PER I PICCOLI COMUNI

Non è pensabile che un Comune con mille abitanti abbia le stesse regole di un Comune con 100 mila abitanti.
Vanno finalmente adottate norme che differenziano gli adempimenti a carico dei Piccoli Comuni che non hanno abbastanza personale o comunque personale non adeguatamente formato per poter assolvere a tutti i compiti assegnati.

Ad esempio, il Sindaco di un piccolo Comune, spesso con pochi dipendenti, e generalmente non sufficientemente professionalizzati, deve approvare il documento unico di programmazione, composto da tre documenti già predisposti in sede di programmazione triennale, e una lunga serie di allegati al bilancio di previsione: dal “prospetto esplicativo del risultato di amministrazione presunto” al “prospetto dimostrativo del rispetto dei vincoli di indebitamento”.

In un progetto di legge recentemente presentato da una delle associazioni dei comuni vengono proposte semplificazioni che tengano conto della specificità dei Comuni minori e soprattutto della utilità pressoché nulla per la collettività derivante dagli adempimenti ad esempio  in materia di contabilità economico-patrimoniale.

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ANACRONISTICI TETTI DI SPESA
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Vanno semplificate e abrogate le norme che davvero non hanno alcun legame con la virtuosità degli enti in base alle nuove regole dei saldi di finanza pubblica.
I Comuni sono soggetti a vincoli risalenti a quasi 10 anni fa su voci di spesa essenziali per far funzionare la struttura e attuare le riforme.
Ad esempio i Comuni stanno attuando ancora ai nostri giorni: il nuovo sistema contabile, 
il nuovo codice appalti, 
il nuovo regolamento edilizio, 
la SCIA, 
la nuova conferenza dei servizi, 
l’agenda digitale, 
la trasparenza, 
la privacy, 
siope plus,
i fabbisogni standard, 
contabilità economico patrimoniale, 
razionalizzare le eventuali società partecipate, 
la riforma del pubblico impiego e della valutazione del personale,...
e tutto questo è solo una parte del diluvio di nuove norme che ricade su personale generalmente anziano e assai ridotto e per di più che non si può riqualificare e formare perché oggi non si può spendere più del 50% del 2009.

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