Il fascismo e la guerra erano finite. In guerra l’Italia era stata trascinata dal regime in maniera avventata e completamente impreparata. Persisteva la monarchia, l'istituzione che era stata complice della dittatura e della disfatta, anche dopo l’arresto di Mussolini, ordinato dallo stesso re che gli aveva dato carta bianca nel ventennio precedente.
Ormai la casa Savoia aveva perso la sua credibilità e affidabilità.
I partiti cominciarono a riemergere dalla clandestinità a cui erano stati condannati e cominciò a porsi la necessità di chiarire la forma istituzionale che la nuova Italia avrebbe dovuto avere negli anni avvenire.
Occorreva però prima cacciare i tedeschi ed i fascisti che avevano occupato il nord- Italia; su questa base sorse il compromesso che caratterizzò il governo di Unità Nazionale prima sotto Badoglio, poi sotto Bonomi, Parri e De Gasperi.
Quando fu liberata Roma, il principe Umberto fu proclamato luogotenente del regno. Poi, una volta finita la guerra, sotto il primo governo De Gasperi, è stato il popolo italiano a votare per la monarchia o per la repubblica.
ll Referendum, a cui per la prima volta parteciparono pure le donne, portò alla Repubblica.
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