Il Consiglio Comunale si è insediato
In una seduta, tutto sommato piuttosto breve, nella serata di oggi si è insediato il nuovo Consiglio Comunale. Si è trattata di una seduta dedicata all'espletamento delle formalità di legge: sussistenza delle condizioni di eleggibilità, convalida, surroghe (Carolina Lala non ha accettato di svolgere il ruolo di consigliere e assolverà quindi esclusivamente quello di assessore; al suo posto in Consiglio è subentrato Vito Lala).
Il Consiglio sarà guidato da Giusy Cannizzaro, consigliere al terzo mandato e suo vice sarà Tiziana La Motta.
I discorsi -distensivi e puramente formali senza alcuna accentuazione nè politica nè strategica- sono stati tenuti da Cannizzaro, Fucarino, Verardo, Lala Eleonora, Parrino, La Motta e dal neo Sindaco Spera, che ha -fra l'altro- reso il giuramento di rito dinnanzi al Consiglio. Uno dei segni di novità è stata la trasmissione in streaming tramite internet dell'intera seduta. Innovazione questa che all'allora Sindaco Parrino era stata richiesta già dieci anni fà dai consiglieri dell'allora opposizione, che oggi siede in parte in maggioranza e in parte ancora all'opposizione. Opposizione dove si ritrova pure a sedere il sindaco uscente, dott. Sergio Parrino.
Per dimenticanza burocratica non è stata ufficializzata al Consiglio la composizione della nuova Giunta, che comunque già risulta nota essendo stato da giorni pubblicato il relativo atto: Cicchirillo Antonino, Carolina Lala, Josella Cuccia.
Impressioni sulla prima uscita del nuovo Consiglio ?
Poco pare sia cambiato nella storia e negli atteggiamenti pluridecennali che si svolgono nell'Aula Consiliare di Contessa Entellina. Bianchi e Neri si fronteggiavano dall'Unità d'Italia all'arrivo del Fascismo e nulla cedevano a chi finiva all'opposizione, il luogo dei dannati. Poi il Fascismo non cedette nulla nè ai Bianchi nè ai Neri. Fece tutto da solo, eliminando qualsiasi sede consiliare.
Nel dopoguerra ultimo, la Democrazia Cristiana nulla cedette ai Socialisti-Comunisti e questi, dopo, nulla cedettero alla Dc quando venne il loro turno di guida del Comune.
Quando venne il tempo della fine dei Partiti ideologici le liste si sono fatte su schemi difficili da interpretare, ma chi vinceva continuava a escludere e tenere lontani i perdenti.
Oggi la situazione è ancora più incomprensibile se si dà ascolto a quanto osano dire la maggioranza degli eletti.
In buona prevalenza infatti dicono -ma a bassa voce- di ispirarsi al Pd. E se si pigliano per buone (ma c'è chi dubita) le asserzioni dei singoli consiglieri in entrambi gli schieramenti vi sono simpatizzanti e addirittura militanti del Pd, però -non si capisce per quale ragione- gli uni sono alleati con la destra (Bellissima del presidente regionale Musumeci, e M5S del Vice Presidente Di Maio) e gli altri dell'altra lista si ritrovano in quanto eletti all'opposizione (avendo pure loro comunque inserito in lista aderenti al M5S ma non eletti).
Conclusione:
Il Pd avrebbe la maggioranza in Consiglio Comunale, ma a Contessa non vale la logica "politica" bensì quella di gruppi che si legittimano su un piano poco decifrabile, amicale, di simpatia e di altro.
I piddini del gruppo di maggioranza non si sono sentiti infatti in dovere di offrire ai piddini del gruppo di minoranza la presidenza del consiglio, scelta questa che possiede (se sono vere le dichiarazioni -rese solo in privato- che almeno 6o 7 su 10 consiglieri dell'intero consesso sono tutti pd). E se così è accaduto, è segno che la P-O-L-I-T-I-C-A in questo Consiglio Comunale non possiede alcun ancoraggio, non ha spazio.
Tutto funzionerà come ai tempi dei Bianchi e dei Neri e sarà difficile pure per il Blog cogliere in prosieguo il filo logico su ciò che accadrà.
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