Tutti vogliamo cambiare; i politici parlano di cambiamento, i giovani vogliono cambiare il mondo che hanno ricevuto.
Il problema vero è che spesso alla parola cambiamento non si unisce la direzione che si vorrebbe perseguire, non si fa lo sforzo di spiegare con quali risorse e con quali metodi si vuole raggiungerlo. Pure il nuovo governo di estrema destra parla di voler cambiare l'Italia. La direzione è però quella di guardare verso Putin, ossia verso un paese per nulla libertario.
Finora tutti abbiamo pensato che cambiamento, in politica, significasse ampliamento delle libertà, delle dignità dell'uomo, delle spinte verso la solidarietà.
Finora abbiamo ritenuto persone del cambiamento i tanti uomini, sindacalisti, esponenti della Sinistra, che spesso hanno offerto la loro vita per l'espansione dei diritti di chi ne possedeva pochi o nessuno.
Chi è uomo di cambiamento quindi ?
Chi si propone di:
Elevare la condizione umana di ciascun uomo sulla terra’ (Pietro Nenni, 1926), e di ‘liberare la società umana di tutte le forme di alienazione e di oppressione’ (Pietro Nenni, Mondoperaio;).
Elevare non equivale a elevarsi, salendo sulla pedana.
I cambiamenti devono mirano ad elevare realmente la condizione umana.
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