Il sei gennaio mentre a Biveri si svolgevano i riti religiosi dell'Epifania con annesso volo della colomba, gli anziani fra una lettura e un canto liturgico puntavano gli occhi sulla bandiera girevole di ferro che sormonta il campanile della Chiesa Madre.
Il verdetto degli anziani fu categorico pertanto categorico: "per sei mesi a Contessa avremo il vento di Scirocco".
Da due giorni in effetti lo Scirocco non da tregua e comincia ad essere più che fastidioso.
Non così la pensa il nostro più grande scrittore siciliano vivente. «Lo scirocco - secondo Andrea Camilleri - è uno dei momenti più belli che possano essere concessi all’uomo» perché obbliga a stare immobili e a contemplare le cose.
Per Erri De Luca, pure egli grande scrittore contemporaneo, invece, «lo scirocco non è un vento ma una rabbia».
Il nome "Scirocco", dall’arabo shurhùq indica il vento caldo che proviene da sud - est.
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