StatCounter

mercoledì 3 gennaio 2018

L'era del disincanto. E tutti si sono dimenticati dei danni del berlusconismo

Ci troviamo -lo si capisce dall'aria che respiriamo- nell’era del disincanto. 
Nessuno ha più fiducia nelle potenzialità delle istituzioni, dei partiti in primis, e persino della Chesa, nella loro effettiva capacità di cambiare le cose e incidere nella vita di tutti i giorni. 

Le difficoltà che sta avendo il Pd in fatto di consensi, sebbene stia provando in tutti i modi a comunicare quella appena conclusa come la “legislatura delle riforme”, che però, visti i sondaggi, sembrano aver avuto un impatto limitato – almeno fin qui – nella società e nell’economia.

Lo scenario del dopo 5 marzo, all’indomani delle elezioni politiche, vede il Centro-Destra in pole position con il 34,6% dei voti, mentre Pd e i soli alleati socialisti-verdi al 27,9%, tallonati dal M5S al 27,3%. 
Grasso il leader di sinistra-sinistra, porterebbe la sua lista “Liberi e uguali” a un ottimo 6,8% su base nazionale.
Con la legge elettorale in vigore, il cosidetto Rosatellum, a Montecitorio verranno assegnati 232 seggi con il maggioritario, e in base all’orientamento attuale al centrodestra andrebbero 265 seggi, di cui 140 con metodo proporzionale e 125 uninominali: per Forza Italia 120 eletti totali, Lega Nord appaiata a 110. 
Centro-Destra con la maggioranza, dunque, ma non assoluta. Eccoo che tutti pensano all'incontro prevedibile Renzi-Berlusconi, in via di ipotesi. Ma l'ipotesi di per se fa perdere voti al Pd.

Nessun commento:

Posta un commento