A cinquant’anni dal terremoto 1968 che colpì la Valle del Belìce Rai Cultura ricorda le battaglie, l’impegno civile e le testimonianze di chi visse quel tempo e di chi lottò per uscire dalle condizioni di assoluta miseria morale, sociale e culturale che regnava in quest'angolo di Sicilia.
Sociologi e intellettuali come Lorenzo Barbera e Danilo Dolci avevano sin dagli anni '50 studiato ed evidenziato il degrado socio-civile di questa terra. Avevano provato, spesso nell'incomprensione e nella diffidenza delle Autorità civili, della Chiesa e dei notabili locali, a svegliare e ri-svegliare il senso dell'umanità.
Un Centro Studi fu fondato proprio da Dolci e Barbera nel 1958 che, organizzando le lotte e le rivendicazioni dei contadini poveri e resi simili a "non-uomini", puntarono ad un esperimento di società civile ri-organizzata.
Le scosse di terremoto del 14-15 gennaio cambiarono per sempre l’assetto urbanistico e sociale del territorio: più di venti comuni furono colpiti e centomila persone ne rimasero coinvolte. I morti superarono le 400 persone.
Ci volle il terremoto perché l'Italia scoprisse una vasta zona dell'isola povera e arretrata che viveva lontana dai fasti del tanto proclamato e sbandierato boom economico di quegli anni.
Lo Stato, o meglio la Repubblica Italiana di allora posta di fronte alla vergogna svelata dal terremoto fra le risposte che seppe dare pose pure -la raggelante- proposta intesa ad agevolare in ogni modo l'emigrazione degli sfollati verso il nord Italia e verso l'estero, soprattutto verso l'AUSTRALIA. A Contessa vi furono non poche famiglie (fra le più numerose) che accettarono i biglietti per scappare su grandi transatlantici verso il nuovissimo continente, appunto l'Australia.
I comitati locali di Dolci e Barbera si opposero a quelle facili soluzioni di disfarsi dei poveri e dei nulla tenenti e promossero progetti di ricostruzione dal basso in contrasto con la gestione ministeriale del governo da una parte e i tentativi della mafia di intercettare le risorse dall'altra. La Ricostruzione fu infatti dallo Stato sottratta ai Comuni e affidata a Ispettorati e altre grandi e incontrollabili strutture.
Negli anni settanta si assistette ad una serie infinita di piani di ricostruzione, turbolente manifestazioni dei comitati a Roma e a Palermo, scioperi fiscali e proteste antileva.
Il Belice provava a cambiare fra le resistenze delle forze più retrive che volevano e resistevano per il ritorno al vecchio assetto.
Il “Belice con quel sisma si rivelò in effetti come "Il sisma dei poveri cristi”, il programma che andrà in onda nella serata di oggi alle 21:10 su Rai Storia.
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