Capita a tutti nel corso della
vita di ripercorrere, di incontrare col pensiero o realmente luoghi, vicende e persone con cui in anni ormai lontani si è
stati in rapporti di vicinanza e di collaborazione.
A chi scrive queste righe
sul Blog è capitato di lavorare per poco meno di venti anni in pianta stabile nel
Municipio di Contessa Entellina, fino -quasi- alla fine degli anni ottanta del
Novecento.
Nei giorni scorsi è stato lì, in quegli uffici, per qualche ora per trattare una problematica e andando via ha dovuto fare la riflessione che qui riporta.
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Gli anni sono passati... . Ne
sono passati troppi ed oggi –nel 2018- c’è
gente negli uffici del Municipio di Contessa Entellina (come in tutti i Municipi di Sicilia) che è arrivata alle soglie di compiere 50 anni
ed è ancora con rapporto di lavoro precario, con quella sensazione dentro di pensare che ormai ciò che
di buono poteva esserci non c’è stato, quella sensazione che, se sei stato
precario fino a cinquat’anni, non avrai nessuna possibilità di non esserlo nei
prossimi anni, quella sensazione che a tutto ciò cui hai rinunciato vi hai
rinunciato per sempre.
Se prima, fino a qualche
decennio fa, potevi almeno sognare, sperare... ora ciò in cui speri è –ancora !- che Governo,
Parlamento, Assemblea Regionale, Crocetta di turno continuino a concedere proroghe.
Che strani Governi che abbiamo
!
Concedono agevolazioni alle
aziende che assumono giovani fino ai 35 anni, ma non pensano a chi 35 anni non ce li ha più, a chi ha dei
figli da crescere, da far studiare, l’affitto da pagare, una casa da mantenere,
per chi ogni giorno deve fare i conti con il poco lavoro, i pochi soldi, e le
tante rinunce per sé e per i propri figli.
Chi si candida a governare il
Paese (che si chiami Gentiloni, Salvini o Di Maio) che progetto ha per chi è
arrivato a cinquant’anni e intrattiene con la Pubblica Amministrazione un
contratto di “precariato” ?
Davvero i Crocetta di turno
pensano che tutto questo non abbia ripercussioni psicologiche sui cittadini che
venticinque/trent'anni fa si sono fidati che prima o dopo il loro rapporto di lavoro
sarebbe stato consolidato ?
Il disagio economico di chi arriva
a cinquant’anni con un rapporto di lavoro “precario” non si traduce anche in un
disagio familiare e affettivo?
La Costituzione Repubblicana
garantisce dignità a tutti i cittadini; ma chi è precario nel lavoro, è inevitabilmente
precario anche nella vita.
Quanto appaiono ridicoli i vari Renzi, Berlusconi ed i loro alleati che in queste settimane si prodigano in promesse di tasse abolite, di “sconti” e altri gadget propagandistici !
Dimenticano però che l’urgenza che brucia nel Paese è il lavoro., il lavoro vero e stabile.
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