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martedì 17 giugno 2014

Corruzione. L'Europa ci osserva ... e verosimilmente ci disprezza

Quasi contestualmente allo scoppio della corruzione sistemica del "Mose" di Venezia, dove pare vada emergendo che Partito Democratico e uomini di partiti altri (formalmente all'opposizione, come Forza Italia) si sono divisi -da decenni- bottini milionari sottratti alle casse pubbliche, utili per alimentare apparati burocratici di partiti ignoranti, parassitari e offensivi dello stato di diritto oltre che per l'arricchimento personale di emeriti mascalzoni, l'Unione Europea ha emesso le valutazioni del Consiglio Europeo sulla "corruzione" nel vecchio continente.

Si tratta di un documento prezioso per consolidare la lotta alla corruzione e per promuovere elevati standard anti-corruzione in tutta l’UE. 
Anche se all'interno dell'Unione la corruzione dei politici e dei funzionari pubblici è fenomeno piuttosto raro, se è vero che su 120 miliardi di euro rubati alle casse pubbliche in tutti i 28 stati dell'Unione ben 60 miliardi finiscono nelle tasche dei "ladri pubblici" italiani. 
Ladri di cui non sappiamo che mai abbiano concluso la loro vita in galera, come capita invece frequentissimamente ai ladri di polli.

L'integrità del denaro pubblico ovunque -in Europa-  è un "v-a-l-o-r-e" tranne che in Italia, dove rubare la cosa pubblica è considerato un dovere, contrariamente si è dei "cretini".

Nelle conclusioni del documento la Commissione è chiamata ad impegnarsi attivamente, in stretta collaborazione con gli Stati membri, per una revisione della metodologia delle procedure anti-corruzione. 

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