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venerdì 13 giugno 2014

Trasparenza ed anagrafe dei lavori pubblici nei comuni grandi e piccoli

Qualcuno leggendo la riflessione del Blog di pochi giorni fa sulle spese legali del nostro piccolo Comune, Contessa Entellina, con cui evidenziavamo che pur disponendo di un numero consistente di dipendenti ritiene normale spendere €. 40.000,oo per tutelare i suoi legittimi interessi presso la Commissione Tributaria di I° grado, dove per legge può e deve intervenire il personale comunale, ci ha rimarcato la sua condivisione con questa espressione “Se i soldi da spendere sono pochi, non occorre sprecarli”.

Noi facciamo propria questa sollecitazione e con spirito propositivo invitiamo l’Amministrazione Comunale ad aprire una apposita pagina sul sito del Comune dove ciascun cittadino possa leggere -con facilità- come vengono, e come verranno spesi, i soldi Tasi, Tari  etc.
Con la proposta che oggi lanciamo ci interessa capire i soldi delle “manutenzioni” come verranno utilizzati passo dietro passo. 
I cittadini non possono infatti essere chiamati solamente a pagare i tributi locali, devono poter capire come finiscono i loro denari.
Siccome già esistono Comuni (Roma in testa) che, nell’intento di dimostrare che il denaro pubblico non viene sprecato, pubblicano i seguenti dati, pure noi del Blog facciamo nostro il desiderio di poter leggere, in relazione al nostro paese:
1)    Chi sta portando avanti i lavori pubblici manutentivi, zona per zona, oggetto per oggetto.
2)    Chi li dirige.
3)    Quanto si sta spendendo intervento per intervento.
4)    Quando si concluderanno i lavori, intervento per intervento.
5)    In caso di ritardo la specifica del prolungamento dei lavori.
Si tratta di una piccola rivoluzione “trasparente” nella conduzione degli interventi manutentivi, finanziati (almeno in parte) con denaro proveniente dalle tasche dei contribuenti contessioti.

Ci piacerebbe che questa rivoluzione iniziasse con le manutenzioni stradali, gli scassi della rete idrica e fognaria, gli interventi agli impianti di illuminazione pubblica e si estendesse a tutti i cantieri.
Le richieste di cui sopra si aggiungono agli obblighi di legge:
1)    Pubblicazione del bando; nomi e riferimenti di ciascuna impresa aggiudicataria, eventuali imprese subappaltatrici, indicazioni previste per il “cartello di cantiere”,  stipula contratto con data  e importi, eventuali modifiche e integrazioni del contratto, garanzie offerte, stati avanzamento, motivazioni sull’eventuale lievitazione dei costi.
2)    Il tutto dovrebbe confluire in una unica pagina del sito, intervento per intervento.
La logica della proposta è che “più occhi vedono meglio di pochi occhi”. Inoltre la trasparenza, anche sui rattoppi, lascia intuire a ciascuno la logica che si sta seguendo quartiere per quartiere, strada per strada, contesti abitativi per contesti abitativi. 
Nessuno deve sentirsi bistrattato rispetto ad altri.


Ciascuno di noi porta infatti con se lamentele di vicini di casa, di parenti, che accusano -ad esempio- infiltrazioni di acqua dalla rete pubblica alla propria abitazione che durano addirittura “anni”, nonostante la segnalazione al Comune sia quasi sempre tempestiva.

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