Se non abbiamo capito male il provvedimento di riforma della Pubblica Amministrazione non è uno dei soliti decreti "vuoti" a cui ci hanno abituato tanti politicanti negli anni passati.
La mobilità da una struttura ad un'altra della Pubblica Amministrazione sarà, diventerà una realtà.
Tanto per dire i governi alla Enrico Letta o alla Rosario Crocetta ci hanno fatto credere che le Province erano state abolite: invece stanno tutte lì, lì dove erano prima. Al posto di un Presidente della Provincia c'è un Commissario. Tutti gli apparati burocratici continuano a stare lì a riscuotere lo stipendio senza darsi molto al lavoro per la semplice ragione che -col taglio dei trasferimenti- le Province non curano quasi più nulla.
Sembrerebbe di capire che ogni Ente, compreso il nostro piccolo comune di Contessa Entellina, deve imparare a redigere il "piano industriale" e sulla base di esso dovrà definire la consistenza di personale che servirà ai bisogni. Se il personale esistente non basta, arriverà dalla disciolta Provincia nuova forza lavoro (esiste però il vincolo di un raggio di 50 km.), se invece sulla base del "piano industriale" il personale è in esubero sarà attivato il procedimento di mobilità verso altri enti.
Gli uffici giudiziari da anni chiedono di avere assegnate 7.000 unità amministrative, al contempo molti ospedali in tutta Italia sono stati chiusi, 100 Province sulla carta sono sparite, ma il personale resta dove stava senza "fare nulla" e mensilmente, finora, ha riscosso lo stipendio.
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