Nella mattinata di oggi molte famiglie di Contessa stanno ricevendo -per posta- la notifica dell'atto di "appello" con cui il Comune retto dal Sindaco Sergio Parrino spiega le motivazioni per cui, dal suo punto di vista, la sentenza del 5 dicembre scorso -depositata il 12 dicembre 2013- della COMMISSIONE TRIBUTARIA DI I° GRADO di Palermo (favorevole ai contribuenti) non sarebbe condivisibile.
Come i cittadini di Contessa ricorderanno nel 2008 l'Amministrazione elevò, in misura spropositata, l'imposizione TARSU, violando secondo gli oltre 200 contribuenti che hanno presentato ricorso, ma anche secondo la COMMISSIONE TRIBUTARIA DI I° GRADO, l'ordinamento tributario.
Il Comune -in forza della sentenza- si è visto annullare i ruoli 2008 di tutti i ricorrenti.
Nei sei mesi di tempo concessi per la presentazione di eventuali "ricorsi in appello" il Comune piuttosto che prendere atto della decisione ad esso negativa ha voluto ulteriormente spendere soldi per tentare una "improbabile" rivincita.
Il Comune -riteniamo noi- si muove in questa seconda mossa:
- disattendendo una sentenza (sia pure di primo grado) e soprattutto disattendendo l'orientamento chiaro e puntuale del CGA, l'organo di giustizia amministrativo più rilevante in Sicilia, sulla cui base è fondata la sentenza della Ctp;
- disattendendo ancora i principi di economicità gestionali.
Il giudizio di primo grado è infatti costato -al Comune- almeno €. 40.000,oo.
Cifra che con l'economicità e l'oculatezza -riteniamo noi- ha poco o nulla a che fare, anche se i costi dell'appello, da parte del Comune, sono stati vagliati adesso più attentamente.
Non sfugge a nessuno che la molti Comuni -grandi o piccoli- affidano la tutela tributaria degli Enti in sede di Commissione Tributaria non a consulenti esterni ma all'apparato interno.
Il Comitato che a suo tempo ha coadiuvato i contribuenti a resistere ai "ruoli tarsu-2008" assisterà ancora nella fase di appello tutti i contribuenti che lo desiderino.
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