Nell’Annuario Diocesano dell’Eparchia di Piana degli Albanesi
(edizione 1970), sono riportate pochissime notizie sulla chiesa di S. Rocco di
Contessa Entellina: “fondata alla fine del 1600 da Leonardo Musacchia, in parte
diroccata, é riedificata da papas Filippo Lojacono. Resa inagibile in seguito
al terremoto del 1968, é chiusa al culto”. La chiesa di S. Rocco, affiliata
alla parrocchia greca, recentemente restaurata, da qualche anno é stata riaperta
al culto.
Per il prezioso e originale patrimonio culturale che custodisce
(antico organo, iconostasi, icone, statue, stucchi, tradizioni popolari, ecc.),
la chiesa di S. Rocco merita di essere meglio conosciuta. A tal scopo di
seguito vengono riportate notizie raccolte recentemente dalla viva voce dei
contessioti o trovate in vari documenti riguardanti Contessa, che evidenziano
l’importanza artistica, religiosa, monumentale e storica di questa chiesa di
Contessa.
Origine e storia
Nicolò Chetta (Tesoro di notizie su de’ Macedoni, § 219) oltre a
riportare che la chiesa di S. Rocco è fondata dal sacerdote Leonardo Mustacchi,
detto Dudduluni, e dallo stesso dotata di rendita, come risulta nel testamento
del medesimo, testualmente inoltre scrive: “il tempio dell’Anime Sante e quello
di S. Rocco, fondati e dotati dagli Albanesi fin al tempo di tridentin
Concilio, che durò dal 1542 al 1563” .
Nel rivelo del 1593 non viene citato S. Rocco né come quartiere né
come chiesa, mentre nel rivelo del 1623 viene riportato che sette famiglie (36
persone) hanno la loro abitazione nel quartiere di S. Rocco ed inoltre nelle
pagine 209-210 si legge testualmente: “...la vigna di Giovanni Manali posta
nella contrada di Contessa confina con la chiesa di Santo Rocco...”.
Nei resoconti delle visite pastorali, effettuate dal vescovo di
Girgenti a Contessa la chiesa di S. Rocco per la prima volta viene però citata
nell’anno 1734, mentre non si trova alcun cenno nelle visite pastorali
precedenti, che citano invece sia la chiesa dedicata alla SS. Annunziata sia la
chiesa dedicata alla Madonna della
Favara.
Nel 1698 la chiesa di S.
Rocco certamente non è ancora agibile, perché, essendo la chiesa
dell’Annunziata già sede della parrocchia di rito bizantino e non essendovi
altre chiese disponibili, come é noto e ampiamente documentato, in tale anno il
vescovo di Girgenti é costretto a fissare la sede provvisoria della nuova
parrocchia di rito romano nella piccola cappella rurale della Madonna della
Favara, appartenente alla Congregazione della Madonna della Favara, associazione
dotata di statuto approvato dal vescovo di Girgenti nel 1603.
Questi riscontri documentali confermano l’esistenza già all’inizio
del secolo XVII della località che prende il nome da S. Rocco (riveli), ma non
ci danno la certezza dell’esistenza di una chiesa aperta al culto, la cui
costruzione avviata da parecchio tempo forse non è ancora completata. Questa
ipotesi spiega perché la chiesa viene visitata dal vescovo di Girgenti per la prima volta e ufficialmente nel 1734.
Chiesa di S. Rocco o
delI’ Immacolata Concezione?
In alcuni documenti non recenti la chiesa di S. Rocco, oggi nota
come chiesa dedicata al santo che protegge dalla peste, viene più volte citata
anche come “Chiesa della Immacolata Concezione”, per cui sorge spontaneo
l'interrogativo: la denominazione
originaria é “Chiesa di S. Rocco” oppure “Chiesa dell’Immacolata Concezione”?
Nei documenti ecclesiastici la chiesa dell’Immacolata Concezione é
citata per la prima volta nel resoconto della visita pastorale effettuata a
Contessa dal vescovo di Girgenti, mons. Lorenzo Gioeni, il 2 settembre 1734.
Risulta citata inoltre nel resoconto
della visita pastorale del 1791.
In una relazione dell'anno 1740 dell'avvocato Don Giuseppe
Foresta, funzionario dei proprietari delle terre di Contessa, viene citata,
dopo le due chiese parrocchiali, anche una terza chiesa, che si presume sia S.
Rocco.
Il quartiere di S. Rocco risulta citato oltre che nei riveli del
1623 anche in alcuni documenti del 1777
dei fratelli Chetta, che chiedono sia loro riconosciuto il diritto di patronato
sulle chiese di Contessa.
In varie lettere del 1804 sia della Curia vescovile di Girgenti
sia del clero di Contessa riguardanti la giurisdizione spettante ai parroci o
al vescovo sulle chiese di S. Rocco e delle Anime Sante del Purgatorio, viene
solitamente citata la chiesa dell’Immacolata Concezione.
Quando nel secolo scorso viene adottata la toponomastica urbana,
la via che conduce alla chiesa é intitolata a S. Rocco e non all’Immacolata
Concezione.
All’inizio del secolo XVII (1612-1614) in Sicilia si diffonde una
grave epidemia di peste ed in tale occasione il culto popolare di S. Rocco si
diffonde in tutta l’isola, per cui si può far risalire a tale periodo la
dedicazione a Contessa di un luogo di culto (inizialmente forse una semplice
nicchia con la sua immagine) al santo protettore contro la peste.
Il fatto che nei documenti ecclesiastici e nelle citazioni a
contenuto religioso si fa riferimento più frequentemente all’Immacolata
Concezione (Festa dell’Immacolata) mentre S. Rocco viene più frequentemente
citato per gli altri riferimenti (chiesa, via, quartiere), potrebbe far
supporre che il clero fosse più propenso a dedicare la nuova chiesa
all’Immacolata Concezione, e che, per la
grande devozione verso S. Rocco, sempre più diffusa tra i fedeli, la chiesa sia
diventata più nota col suo nome.
La chiesa
Secondo Nicolò Chetta la chiesa di S. Rocco viene costruita e
dotata dal sacerdote Leonardo Mustacchi, detto dudduluni, come risulta dal suo
testamento.
In una relazione dell'anno 1740 dell'avvocato Don Giuseppe
Foresta, funzionario dei proprietari delle terre di Contessa, per la prima
volta viene citata, dopo le due chiese parrocchiali, anche una "terza
chiesa piccola fabbricata con elemosina di alcuni devoti".
La chiesa però non risulta molto stabile, forse per il lungo tempo
impiegato per la sua costruzione nel secolo precedente, se é necessario riedificarla nel 1744, a cura ed a spese di
don Filippo Lojacono (1755-1834), vicario foraneo.
TRADIZIONE LOCALE Spiazzo antistante la Chiesa di S. Rocco: La sera del 7 dicembre di ogni anno, dopo il Vespro dell'Immacolata, vengono bruciati dei pupazzi in paglia, raffiguranti gli spiriti del male |
- 18 settembre 1950
iniziano i lavori per rifare la pavimentazione
- 26 ottobre 1950 viene
completata la pavimentazione in mattoni
- 3 dicembre 1950 la
chiesa restaurata viene benedetta e riaperta al culto.
L’intervento di restauro del 1950 viene effettuato col contributo
di padre Lorenzo Tardo, jeromonaco della Badia Greca di Grottaferrata, e
di Giuseppe Tardo e Maria Lala,
contessioti residenti a New Orleans. Questi benefattori sono ricordati con una
targa posta il 14 agosto 1951 all’interno della chiesa.
Nell'ultimo decennio del secolo XX viene effettuato un intervento
di restauro su tutta la struttura (tetto, facciata, muri perimetrali, pavimento
ed interni) col contributo del fondo di ricostruzione delle zone danneggiate
dal terremoto del 1968. Terminati i lavori la chiesa di S. Rocco è riaperta al
culto nel 1997.
Recentemente sono anche ristrutturati e ben sistemati il piazzale
attiguo e le strade di accesso vicine, per cui
la chiesa di S. Rocco oggi risulta inserito in un piccolo contesto
urbanistico ordinato e gradevole a vedersi..
Clero e funzioni
religiose
Anche se dicembre é il mese del Santo Natale, festa
importantissima, solennemente celebrata nelle due parrocchie, a Contessa, in
tale mese la chiesa di S. Rocco vive un particolare momento di notorietà,
perché vi si celebra la festa dell'Immacolata.
La chiesa di S. Rocco, solitamente chiusa, a dicembre rimane
aperta per la novena dell'Immacolata ed in particolare la sera del giorno 7, per la celebrazione del Vespero, ed
il giorno otto, per la celebrazione della solenne Santa Liturgia.
La presenza di più sacerdoti a Contessa fino alla prima metà del
secolo scorso, assicura la regolare celebrazione quotidiana delle funzioni
religiose anche nelle chiese filiali di S. Rocco e delle Anime Sante.
Papas Nino Cuccia, ordinato nel 1961, è cappellano della Chiesa di
S. Rocco per qualche anno. Dopo il suo
trasferimento al Santuario Mariano di Pompei, nella Chiesa di S. Rocco le
funzioni religiose sono limitate all’annuale festa dell’Immacolata Concezione,
nella tradizione bizantina festa importante già molti secoli prima che fosse
dichiarato dogma da Pio IX nel 1854. Infatti questa festa a Contessa é celebrata in chiesa sempre
solennemente con novena, vespero e Divina Liturgia prima nella chiesa
parrocchiale greca (dove è venerata nei secoli passati un’immagine dell’Immacolata
Concezione) e successivamente nella chiesa aperta al culto all’inizio del 1700
e dedicata all’Immacolata Concezione.
La festa di S. Rocco, non riportata nel calendario liturgico
bizantino, ricorre il 16 agosto nel
calendario liturgico di rito romano. Anche se da qualche tempo in tale ricorrenza
a Contessa non vengono celebrate funzioni religiose in onore di S. Rocco, una
statua ed una chiesa a lui dedicate testimoniano la grande devozione dei
contessioti verso questo santo protettore contro la peste.
Nella chiesa di S. Rocco é venerata anche una statua di S. Eligio,
conosciuto meglio come S. Alòi, la cui festa ricorre nel calendario di rito
romano il primo dicembre.
A S. Alòi non sono dedicate particolari celebrazioni, ma nella
ricorrenza della sua festa nella chiesa di S. Rocco viene celebrata la Divina Liturgia e
recitato il rosario perché é già in corso la novena dedicata all’Immacolata.
Raramente le statue custodite nella chiesa di S. Rocco
(Immacolata, S. Eligio e S. Rocco, Madonna di Fatima) sono portate in
processione per le vie del paese, tuttavia risulta documentato quanto segue:
- nel 1950, per lavori nella chiesa di S. Rocco, le statue ivi
venerate sono portate in processione (settembre) nella chiesa parrocchiale
greca ed al termine dei lavori (3 dicembre) riportate a S. Rocco
- 30 aprile 1954
l’Immacolata é portata in processione dalle giovani nella chiesa Madre e
riportata in S. Rocco il 30 maggio a
conclusione del mese mariano
- il 31 maggio 1954 viene celebrata una giornata mariana nella chiesa di S. Rocco
- l’8 dicembre 1956 la statua dell’Immacolata è portata in
processione per le vie del paese con la partecipazione di molti fedeli e della
banda musicale.
La chiesa di S. Rocco rimane aperta ogni anno anche il Venerdì
Santo per la tradizionale "visita ai sepolcri" da parte dei singoli fedeli e delle
Confraternite.
(Chiesa S. Rocco I -
continua)
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