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sabato 1 dicembre 2012

Termini Imerese. La deindustrializzazione della Sicilia

Il quadro socio-economico della nostra isola per i prossimi mesi non lascia intravedere buoni auspici. Al di la' della problematica "precari degli enti locali", "lavoratori forestali", molte altre questioni ancora oggi non trovano soluzione. Nei giorni scorsi al Ministero del Lavoro il presidente Crocetta ha firmato un protocollo sull'estensione  "in deroga" della cassa integrazione per i lavoratori ex-Fiat  di Termini Imerese, estesa pure ai lavoratore ex-Gesip. Si tratta di  un provvedimento palliativo per l'ex stabilimento Fiat, che non indica alcuna prospettiva futura.  Il neo governatore, Crocetta, di fronte al desolante quadro occupazionale della nostra isola sta mostrando un atteggiamento da combattimento e si è detto pronto “a scendere in piazza a protestare e se possibile sono pronto anche a requisire lo stabilimento, perché ricordo che siamo una regione a statuto speciale”.  Secondo il governatore il problema fondamentale sullo stabilimento di Termini Imerese,  visto che “la Dr Motors aveva un buon progetto” è stata l'assenza di “un finanziamento che alla fine non è arrivato e non si capisce il perché”. In verita'  il progetto della casa automobilistica dell'imprenditore di Macchia d'Isernia non era stato adeguatamente sostenuto dalla banche e  si era rivelato infondato anche il successivo appoggio dei cinesi della Chery.  Termini potra'  riaprire solo se sapra' stare autonomamente in piedi, nonostante improvvisati socialisti-statalisti alla Micciche' buttino parole in liberta': " Il presidente Crocetta dovrebbe requisire quello stabilimento, avrebbe tutta la Sicilia e la politica siciliana con lui”.

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