Le primarie in provincia di Palermo hanno visto un
basso numero di partecipanti per via di un ricorso presentato da alcuni
rappresentanti del Pd che temevano brogli di manipolazione del numero degli
iscritti. Hanno potuto votare pertanto solamente gli elettori che avevano partecipato
alle primarie per la scelta del premier.
Queste primarie hanno comunque evidenziato
l’inconsistenza di buona parte della classe dirigente palermitana, formata da
nomi tanto blasonati quanto lontani dalla vita della gente e pertanto privi di una base popolare di sostegno. Sono stati sonoramente
bocciati, infatti:
Pino
Apprendi, Bernardo Mattarella e soprattutto l'ex segretario nazionale della
Cisl Sergio D'Antoni, che è arrivato buon ultimo. Fuori dai giochi pure il
deputato uscente Tonino Russo.
Hanno
conquistato un posto “sicuro” nelle liste elettorali, invece:
Magda Culotta, sindaco di Pollina che ha preso 3029 voti, appena 19
in più del renziano Davide Faraone. Al terzo posto si è piazzata Teresa Piccione con
2211 preferenze e quindi il sindaco di Marineo Franco Ribaudo (2139) seguito da Alessandra Siragusa
(2061), che era stata la più votata in città.
Nelle altre province hanno vinto, anzi stravinto, i notabili di sempre, coloro che di rinnovamento del partito non intendono parlare essendo loro la personificazione del partito, essendo a "cavallo" da 20/30 anni.
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