Natale, si fa incontro a noi, ogni 364 giorni,
attraversando con lo stesso messaggio i cataclismi dei secoli e ogni indifferenza
degli uomini.
Anche quest’anno il messaggio sarà lo
stesso: l’Eterno è passato per questi sentieri terrestri subendo ciò che noi subiamo. E
se l’Eterno è da qui passato pure noi abbiamo una meta da raggiungere.
-i tagli alle luminarie nei paesi e città d’Italia,
-nonostante i nostri cataclismi,
-la sfiducia,
-la disoccupazione,
-le tasse,
-l’obiettivo e forse irreversibile impoverimento,
-la confusione politica.
Facciamoci reciprocamente gli Auguri,
sobbalziamo dalla nostra indifferenza e dal nostro cinismo.
Concediamoci
fiducia e tutto ciò basterà a scuoterci dall’apatia asfittica e dal rancore
distruttivo a cui tutto sembra condannarci.
«Per capire che cosa significa la
parola “futuro”, bisogna prima capire che cosa significa un´altra parola, che
non siamo più abituati a usare se non nella sfera religiosa: la parola “fede”. Senza fede o fiducia, non è
possibile futuro, c´è futuro solo se possiamo sperare o credere in qualcosa».
Giorgio Agabem, pensatore laico
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