StatCounter

venerdì 28 dicembre 2012

Quale Europa ?

Da settanta anni in Europa, se consideriamo come spiacevole evento le guerre balcaniche conseguenti al disfacimento dell’ex Jugoslavia, regna la pace.
Non è un evento da considerare scontato. La pace in Europa sin dagli albori della civiltà non è mai stata né ordinarietà né ovvia. Tutt'altro !
I padri fondatori dell’Europa vollero creare un modello vasto ed unitario di civiltà che potesse garantire la pace fra i popoli dopo le tragiche conseguenze della seconda guerra mondiale.
Nella mente dei padri, il francese Jean Monnet, il franco-tedesco Robert Schuman, gli italiani Altiero Spinelli e Alcide De Gasperi, il belga Paul-Henri Spaak, il tedesco Konrad Adenauer era lontana l’idea di una Europa mercantile e guidata dai finanzieri, come purtroppo essa appare a molti di noi.
Oggi nella coscienza dei contemporanei si è creata una idea di Europa frutto delle necessità del sistema economiche capitalistico-liberista esasperato. E’ proprio da questa idea -lontana da quella fondante dei “padri”-  e dalla incapacità dell’Europa di dire qualcosa su come uscire dalla crisi economica mondiale che va diffondendosi l’euroscetticismo, cavalcato dai movimenti populisti di centro-destra (berlusconismo in Italia) e dai movimenti xenofobi della destra europea (grillismo in Italia).
In Europa, nella costruzione dell’edificio che oggi ci ospita, si è purtroppo perso il senso delle radici fondanti. I padri non volevano infatti  una Europa mirata esclusivamente sull’economia bensì sul modello di civiltà, quindi sulla politica.
Negli Stati Uniti la banca centrale, la Federal Reserve, prima che espressione di un sistema economico è espressione di un mondo cultural-politico, quello americano.
In Europa, la BCE non può operare secondo gli ambiti che invece percorre la Federal Reserve per la semplice ragione che  qui manca una politica comune –continentale-
-di controlli
-di tassazione
-di politiche attive economiche
-di politiche industriali
-di politiche di sostegno alle nuove generazioni.
In Europa manca, per dirla in breve, un progetto unitario di “Welfare” e di regole condivise sul piano socio-culturale.  Da questa situazione, lontana dall’idea fondante, viene fuori la convinzione che l’Europa sia solamente uno spazio valutario-mercantile.
Oggi in Europa ciascun paese sta affrontando la pesante crisi mondiale finanziaria ciascuno a modo suo, sia pure su ricette studiate e spesso imposte da Bruxelles. Ecco perché alla crisi mondiale non esiste una “risposta Europea”.
L’Europa è muta o succube. Gli stati più forti tentano di imporre le loro visioni (lo fa la Germania), ma manca l’ampia condivisione.
Perché ciascun paese preferisce soffrire nelle proprie limitatezze piuttosto che unirsi agli altri nell’affrontare le emergenze della sempre più incombente ed irreversibile globalizzazione ?

Lo vedremo in una prossima riflessione.

Nessun commento:

Posta un commento