Marcello Dell'Utri oggi ha rilasciato una intervista
al Fatto
Quotidiano ed ha messo in chiaro che la
sua scelta di entrare in politica è da sempre“legittima difesa” ed ha pure
raccontato perchè Silvio Berlusconi, che l'ha definito “purtroppo incandidabile”,
si sia sbagliato sul suo conto, egli sarebbe infatti candidato-senatore di
“diritto o dovere”.
Dell'Utri racconta di problemi con la sua
villa e il suo conto depositi a Santo Domingo, sequestrati dalle autorità
locali su “input della Procura di Palermo”. Egli può vivere nella villa, ma non
può venderla e il senatore dice “se uno non vuole andare in galera deve trovare
un posto dove stare”, perché al momento a Santo Domingo egli non è al sicuro.
Ed è per questo che Dell'Utri parla di se stesso come il primo della lista tra
i possibili candidati berlusconiani: non può certo costringere Berlusconi, ma
le loro storie sono intrecciate indissolubilmente e il partito, in una certa
parte, è anche un po' suo.
Le sue parole sono chiare: “Non possono non candidarmi, perché io lì non sono più sicuro”. Come nel '96, quando si candidò dopo l'arresto per la faccenda di Publitalia, ancora una volta il suo intervento in politica sarebbe per “legittima difesa”.
Le sue parole sono chiare: “Non possono non candidarmi, perché io lì non sono più sicuro”. Come nel '96, quando si candidò dopo l'arresto per la faccenda di Publitalia, ancora una volta il suo intervento in politica sarebbe per “legittima difesa”.
Dell'Utri poi continua con i suoi poco lusinghieri
giudizi su Alfano, che “ciancia” di liste pulite pur essendo “il nulla del
nulla” e si inserisce nella polemica con Ingroia: il silenzio del segretario di
partito sulle accuse mosse a Forza Italia dal magistrato,
sarebbe“inaccettabile”. Ma anche l'intervento di Berlusconi sarebbe stato ben
accetto, ma è mancato: a questo punto assicura che ci penserà Dell'Utri stesso
a querelare Ingroia.
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