Uno stenografo della Camera prende 259 mila euro l'anno. Un consigliere (funzionario) 370 mila.
Un commesso (uscere) 8 mila euro netti al mese.
Stipendi assurdi, che fanno spendere al Senato 236 milioni all'anno per il personale (L'Espresso).
Il compenso di Giorgio Napolitano (€. 239.000 annuo) impallidisce di fronte ai 259 mila euro lordi che può arrivare ad incassare ogni anno un semplice stenografo parlamentare, uno di quelli che si vedono alla tv mentre trascrivono i lavori delle assemblee o degli altri organi; e miseramente si inchina al confronto dei 370 mila euro percepiti da un consigliere parlamentare all'apice della carriera.
I commessi (nel resto d'Italia si chiamano "usceri") possono portare a casa più dei magistrati e le segretarie (8 mila netti mensili) quasi il doppio (4.500 netti) del primario di un reparto di neurochirurgia del Sistema sanitario nazionale.
Gli elettori dovrebbero segnarsi per il giorno delle elezioni i nomi dei due Presidenti delle Camere: Gianfranco Fini e Renato Schifani.
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