di Leonardo Spera
Per
dar seguito ad una delle tradizioni Popolari e Cristiane più antiche di
Contessa , anche quest’anno la Pro-Loco
Entella allestirà l'altare di San Giuseppe.
La Tradizione vuole che il 19 marzo le famiglie devote al Santo Patriarca imbandiscono nella propria abitazione il cosiddetto "Artaru".
La Tradizione vuole che il 19 marzo le famiglie devote al Santo Patriarca imbandiscono nella propria abitazione il cosiddetto "Artaru".
Offrire
l'Artaru al Santo è la riconoscenza per aver ricevuto o richiedere una grazia
che riguarda la guarigione da una malattia e/o la protezione della famiglia.
L'Artaru consiste in una tavolata al cui fondo viene posto un quadro
raffigurante la Sacra Famiglia; il tavolo è ornato dalle migliori lenzuola
di seta e ricamate, che le donne del luogo conservano da sempre con molta cura,
oltre che da foglie di alloro. Tutti gli amici e conoscenti offrono alla
famiglia che allestirà l'altare pasta, vino e verdure di stagione come cardi,
carciofi, asparagi e finocchi selvatici che vengono preparate a frittata oppure
lessate e ricoperte di mollica di pane con lo zucchero. La preparazione dei
cibi e l'addobbo dell'altare necessitano delle collaborazione di diverse
persone, solitamente donne, amici, amiche, parenti, vicini di casa che in quel
periodo si ritrovano tutti come una "grande famiglia" e con grande
spirito di solidarietà comune che diventa il segno tangibile della devozione al
Patriarca.
Caratteristica principale dell'Artaru sono i pani di San Giuseppe; essi sono
dei pani lavorati ad arte e rappresentano i mestieri soprattutto quello del
falegname. La vera particolarità sono però i cosiddetti
"cucciddati", dei grossi pani rotondi lavorati ad arte e che
sono posti all'inizio della tavolata. Ogni "cucciddatu" rappresenta
un Santo. Solitamente sono meno di dieci e rappresentano Maria, Giuseppe e Gesù
oltre che altri Santi a scelta dalla famiglia devota che imbandisce
l'Artaru. Per ogni Santo la Famiglia che ha fatto la devozione invita delle
persone a rappresentarlo nell'Artaru, solitamente bisognosi o amici e parenti
devoti al Santo.
La mattina del 19, dopo la messa i Santi si recano nell'Artaru e a porte chiuse iniziano a mangiare serviti dal membro della famiglia che ha promesso l'Artaru al Patriarca.Tradizione vuole che ogni Santo deve assaggiare tutto ciò che gli viene servito e deve mangiarlo con le mani.
Durante il pranzo tutti coloro che hanno contribuito a realizzare l'Artaru si ritrovano ad aiutare la famiglia a distribuire "la pasta cù a muddica" per le case del paese. La " Pasta cù a Muddica" non è altro che la pasta che è stata devoluta per l'Artaru e una volta cotta viene condita con la Mollica di pane zuccherata. Anch'essa viene mangiata con le mani.
Quando i Santi hanno finito di mangiare escono dalla stanza dell'Artaru con i "Cucciddati" in testa. Dopo tale rito chi vuole può sedersi al tavolo dell'Artaru e mangiare.
La devozione a San Giuseppe è diffusa in tutti i paesi siciliani e di conseguenza anche la realizzazione degli Altari che magari si diversifica nei modi da paese in paese ma che unisce tutti nello spirito di partecipazione alla festa.
Una particolarità che distingue i festeggiamenti che i Contessioti riservano al Patriarca è il canto di "Lu Viaggiu Dulurusu" che viene fatto in tutti gli altari del paese la vigilia di San Giuseppe. Tutti i fedeli e devoti al Santo si uniscono alla Banda Musicale e fanno il giro degli "Artari" e per ognuno di esso intonano il Canto che non è altro che il racconto dei nove giorni di viaggio affrontati da Giuseppe e la Vergine Maria fino alla nascita di Gesù Bambino. Il Canto è in dialetto siciliano !
Grazie alla Collaborazione di tutti i volontari della Pro-Loco Entella, anche quest'anno come è già successo l’anno scorso, ci siamo prefissati l'obbiettivo di allestire l'Artaru di San Giuseppe per riscoprire l'antico splendore delle tradizioni popolari e soprattutto accompagnate dalla grande devozione che i nostri antenati hanno avuto verso il Santo.
Avere ben salda dentro di noi la cultura che abbiamo avuto in eredità e dare agio a questa di svilupparsi anche dentro l'agire delle generazioni future è il sale che condisce la nostra passione e l'amore per questo Paese. Tutti coloro che vogliono contribuire alla realizzazione dell’Artaru sono invitati in Piazza Umberto I tutti i giorni a partire dalle 16,00 oppure con possono informarsi al seguente recapito telefonico:
La mattina del 19, dopo la messa i Santi si recano nell'Artaru e a porte chiuse iniziano a mangiare serviti dal membro della famiglia che ha promesso l'Artaru al Patriarca.Tradizione vuole che ogni Santo deve assaggiare tutto ciò che gli viene servito e deve mangiarlo con le mani.
Durante il pranzo tutti coloro che hanno contribuito a realizzare l'Artaru si ritrovano ad aiutare la famiglia a distribuire "la pasta cù a muddica" per le case del paese. La " Pasta cù a Muddica" non è altro che la pasta che è stata devoluta per l'Artaru e una volta cotta viene condita con la Mollica di pane zuccherata. Anch'essa viene mangiata con le mani.
Quando i Santi hanno finito di mangiare escono dalla stanza dell'Artaru con i "Cucciddati" in testa. Dopo tale rito chi vuole può sedersi al tavolo dell'Artaru e mangiare.
La devozione a San Giuseppe è diffusa in tutti i paesi siciliani e di conseguenza anche la realizzazione degli Altari che magari si diversifica nei modi da paese in paese ma che unisce tutti nello spirito di partecipazione alla festa.
Una particolarità che distingue i festeggiamenti che i Contessioti riservano al Patriarca è il canto di "Lu Viaggiu Dulurusu" che viene fatto in tutti gli altari del paese la vigilia di San Giuseppe. Tutti i fedeli e devoti al Santo si uniscono alla Banda Musicale e fanno il giro degli "Artari" e per ognuno di esso intonano il Canto che non è altro che il racconto dei nove giorni di viaggio affrontati da Giuseppe e la Vergine Maria fino alla nascita di Gesù Bambino. Il Canto è in dialetto siciliano !
Grazie alla Collaborazione di tutti i volontari della Pro-Loco Entella, anche quest'anno come è già successo l’anno scorso, ci siamo prefissati l'obbiettivo di allestire l'Artaru di San Giuseppe per riscoprire l'antico splendore delle tradizioni popolari e soprattutto accompagnate dalla grande devozione che i nostri antenati hanno avuto verso il Santo.
Avere ben salda dentro di noi la cultura che abbiamo avuto in eredità e dare agio a questa di svilupparsi anche dentro l'agire delle generazioni future è il sale che condisce la nostra passione e l'amore per questo Paese. Tutti coloro che vogliono contribuire alla realizzazione dell’Artaru sono invitati in Piazza Umberto I tutti i giorni a partire dalle 16,00 oppure con possono informarsi al seguente recapito telefonico:
Leonardo Spera 333-7236223
"Lu Viaggiu
Dulurusu"
Primu Jornu
A Maria cui porta affettu
di Giuseppi cui fà cuntu
si avi cori ntra lu pettu
senti senti stù raccuntu
lu viaggiu è dulurusu di
Maria
cù lu su Spusu (2)
San Giuseppi un Jornu stannu
ntra la chiazza di Naret
pri sò affari caminannu
senti un sonu di trummetti
Senti leggiri
un'edittu
chi lu cori assai c'ha afflittu (2)
Chistu edittu cuntinia
Chi ognunu di ogni etati
Iri a scriviri duvia
a la propria citati
e in tributi poi pagari
quarchi summa di dinari
(2)
Leonardo Spera
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