Pare siano 25 gli enti sotto esame dallo scoro settembre e di cui
ancora oggi non si hanno gli esiti definitivi.
Gli uffici
dell’ispettorato del lavoro stanno esaminando documenti e contabilità degli Enti coinvolti, tra cui spuntano nomi che una volta erano di prestigio e simboli di sertietà come
Ecap, Efal, Enaip, Enfap, Interefop, Cnos, Sicilform, Cefop, Ial Cisl,
Anfe e Ancol.
Per creare i corsi gli enti gestori hanno fatto
assunzioni con contratti a termine malgrado avessero a loro volta
personale in cassa integrazione e senza avere mai utilizzato gli esuberi del
settore.
Secondo la relazione dell’Ispettorato sussistono anche dubbi sui
pagamenti ai docenti: per poco più di un mese e mezzo di lavoro
sarebbero stati pagati in alcuni casi fino a 15 mila euro e in altri
casi risulterebbero pagamenti da 4 mila a 7 mila euro per circa 10
giorni di lezione.
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