Secondo la Conferenza dei sindaci della Valle del Belice mancherebbero, per il completamento dell'infinita Ricostruzione la somma pari a 133 milioni di euro per le opere pubbliche e a 300 milioni per l’edilizia privata.
Nel 2008 c’era stato un accordo col ministero delle Infrastrutture e si era fissato un "piano delle opere da completare" ma i relativi fondi non vennero mai sbloccati.
Il Belice -per l'intero periodo successivo alla ricostruzione- ha fruito di 12.000 mila miliardi di vecchie lire, un terzo in meno della cifra di 29.000 miliardi di lire che ha invece ricevuto la Regione Friuli. Questi dati provengono da uno studio comparativo effettuato dalla Ragioneria generale dello Stato che ha posto da un lato le assegnazioni finanziarie per
- il terremoto che nel 1968 colpì le province di Agrigento, Palermo e Trapani
- e dall'altro quelle del Friuli, colpito dal sisma del 1976.
Questi numeri in verità non parlano solo di entità dei danni procurati dai rispettivi disastri naturali, essi parlano molto più evidentemente di due differenti livelli culturali sia popolari che politici, parlano di due concezioni di efficienza e funzionamento della macchina amministrativa e politica di due popolazioni agli estremi dello "stivale".
Quadro numerico
Regione Friuli
5.500 chilometri quadrati, 600 mila abitanti coinvolti, 989 morti, 100 mila sfollati,18 mila case distrutte, 75 mila case danneggiate, 18,5 miliardi di euro di danni, aggiornati al 2010, 45 comuni “disastrati”.
La ricostruzione da quelle parti, grazie alla politica intesa come "servizio", fu rapida e quasi immediata. Nel giro di 10 anni per l’attenta collaborazione tra governo centrale, Regione Friuli e il commissario Giuseppe Zamberletti, si è completata la ricostruzione.
La Valle del Belice, con danni delimitati in una area meno estesa, ebbe danni materiali parecchio minori, ma un percorso non ancora ultimato a causa di una concezione culturale e politica che ama i tempi lunghi, o meglio quelli illimitati (efficienza, efficacia, economicità - tutti principi che non appartengono alla Sicilia).
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