Mario Monti comincia a deludere ed
appare sempre più un bidello, un esecutore del “mondo di sempre”, dei
privilegiati di sempre.
Deve salvare il paese; ma quale paese ?
quello dei Marchionne, dei Montezemolo, dei D’Alema, dei Berlusconi, delle
centinaia di migliaia dei parassiti di sempre.
Le manovre finanziarie ed economiche di Monti si susseguono ed hanno
una sola logica: salvaguardare i privilegi del ceto politico, dei burocrati, degli
imprenditori che non sanno fare il loro mestiere e continuano a chiedere che lo
Stato sia loro strumento per continuare a galleggiare.
Saltano, su questa logica, i diritti dei poveri diavoli (art.
18) e vengono ripristinate le rendite delle banche (commissioni a più non
posso), aumentano Ici ed iva e si evita di incidere su quel 10% di italiani che
possiedono il 50% del patrimonio nazionale.
Monti da tecnico asettico della prima ora si
svela sempre più come l’esecutore del potere italiano, di quello che è
sempre vissuto nascosto nelle logge, nelle P2, P3, P4, nelle cricche. Sta
facendo il lavoro sporco per i parassiti, in attesa di essere poi premiato con
la Presidenza della Repubblica, quando Napolitano tornerà a casa sua..
I privilegiati continuano ad avere le
tasche piene. Gente che percepisce da 20 a 100 mila euro lordi al mese (avviene nelle aziende
partecipate con soldi pubblici), ex parlamentari che hanno vitalizi, ex
presidenti della Repubblica, del Consiglio, delle Camere che dopo decenni
continuano ad avere auto blu, autisti, uffici e segretari. Uno sconcio tutto
italiano che Monti non ha sfiorato, non vuole sfiorare, non può sfiorare.
La disparità fra le classi sociali si va
su questa via sempre più accentuando. I pensionati delle fasce ordinarie sono stati
penalizzati, ma non sono stati sfiorati i pensionati d’oro che si trovano all’interno
dello stesso Governo: dal sottosegretario Cardinale (siciliano) con 8.438 euro
mensili, al ministro Riccardi con 6.242, al ministro Di Paola con 24.194, al
sottosegretario Malaschini con 40 mila, al sottosegretario D’Andrea con 9 mila,
al sottosegretario Vari con 9.669 e tanti altri.
E’ un film
quello che ci viene mostrato già più volte visto nella storia d’Italia.
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