Realizzare un "artaru" da dedicare a San Giuseppe non è una impresa facile; richiede impegno lavorativo notevole, devoluzione di risorse finanziarie non da poco e attitudini conoscitive per la preparazione dei cibi che ormai, nel terzo millennio, non sono alla portata di tutte le famiglie.
Necessita ovviamente, o meglio anzitutto, la grande fede che tutto ciò che con sacrificio viene realizzato nella ricorrenza del santo dei "povireddi" raggiungerà la sensibilità e l'attenzione -appunto- di San Giuseppe, sposo di Maria.
Appena una ventina di anni fà a Contessa Entellina venivano realizzati nella ricorrenza del santo almeno sette/dieci "artara". Adesso, da un pò di anni in quà, sarà per la crisi economica, sarà per il processo di accentuata secolarizzazione che tocca anche le campagne dell'interno della Sicilia, sarà la caduta verticale della sapienza elaborativa dei tradizionali e specifici alimenti da preparate (che devono assolutamente essere privi di carne, ma abbondare di verdure, dolciumi tipici, pani e pasta) accade che è già da ritenere un successo se c'è almeno una famiglia che decide di dedicare un "artaru" al santo.
Leonardo Spera, componente della locale Pro-loco è anno dietro anno dedito nell'attenzionare quale possa essere il preludio delle intenzioni delle famiglie. Non volendo immaginare che possa perdersi la tradizione, e con essa la sapienza elaborativa della moltitudine degli elementi alimentari da esporre sugli "artara", ha preso una efficace precauzione. Da due anni è pure la Pro-Loco che si fa carico di allestire, in un locale che dà sulla piazza Umberto, un "artaru" su cui vengono apparecchiati tutti gli elementi che l'antica tradizione esige. Impegnandosi in questa annuale iniziativa egli ritiene opportuno e necessario recuperare tutte le antiche ricette, utili -per chi sa leggere fra le righe- a rinvenire la cultura dell'antico mondo contadino, e non solo.
Nel 2012 comunque a Contessa Entellina la famiglia Catalano -Via San Nicolò- ha approntato un grande e ricco "artaru" che si affianca a quello della Pro-Loco e a quell'altro allestito all'interno dell'Istituto scolastico Comprensivo "Fr.sco Di Martino", dove pure gli insegnanti con l'entusiastico concorso degli alunni e studenti si fanno carico della salvaguardia della tradizione.
Le foto di sopra si riferiscono all'artaru realizzato dalla "Pro-Loco", quelle che seguono a quello allestito dalla famiglia Catalano.
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