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domenica 1 luglio 2018

Contessa Entellina. Dedicata a Vito Fucarino la prima uscita pubblica della nuova Amministrazione Comunale

L'immagine può contenere: 1 persona, con sorriso-Rievocazione rivolta ad un concittadino che non c'è più, 
-commento e discussione sul libro di una scrittrice della vicina Sambuca di Sicilia, Antonella Maggio, 
-musica e aggregazione sociale questa sera nella piazza Umberto di Contessa Entellina. 
Questi, assieme ad altre interessanti iniziative, gli spunti ed i contenuti della prima uscita pubblica promossa della nuova Amministrazione Comunale uscita dalle urne lo scorso 10 giugno.

La rievocazione è stata dedicata, con una breve introduzione del Sindaco L. Spera, ad un giovane concittadino, Vito Fucarino, un figlio di Contessa emigrato, come tanti altri, anche lui a Milano ed improvvisamente deceduto nell'aprile 2017 lasciando attonita l'intera cittadinanza sia per la giovane età che per l'imprevista dipartita, e verosimilmente per il carattere aperto e amicale nei rapporti umani che intrattenere con chiunque. Aveva esercitato l'arte come è stato evidenziato e l'attività di parrucchiere nella via Palermo di Contessa ed aveva deciso di lasciare il paese d'origine da pochi mesi per esercitare la sua passione lavorativa nella grande Milano. 
Lì, nella grande metropoli dove aveva già investito risorse ed avviato l'attività,  con imprevisto destino tenuto conto della sua giovane età di trentenne entusiasta e pieno di progetti per il futuro, ha cessato di vivere.

La rievocazione (il Memorial) di Vito Fucarino si è intrecciata con il libro di Antonella Maggio, una fiaba su un principe dell'antica Zabut saracena, anche lui -nella Sicilia di allora- partito dalla sua cittadina di origine per conoscere ed esplorare i diversi modi di vivere, in altre località, degli esseri umani.
Ad introdurre la serata e a fornire chiavi di lettura della fiaba del principe di Zabut e soprattutto del concittadino Vito Fucarino sono state Carolina Lala, assessore, Anna Fucarino, consigliere comunale e cugino di Vito, Giusy Cannizzaro, presidente del Consiglio, ed ovviamente Antonella Maggio, l'autrice della fiaba. 

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