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domenica 4 settembre 2022

Alle radici del Cristianesimo

 Appunti e riflessioni ripresi dalla bozza predisposta 

dalla Commissione intereparchiale in vista del Sinodo (2003)


IV MANDATO PERMANENTE DELLA CHIESA

Santificazione

61. "Siate santi perché io sono santo" 

Dio chiama ripetutamente il suo popolo alla santità. Nell'Antico Testamento nell'imminenza dell'alleanza sinatica è ribadito.: "E ora, se ascoltate la mia voce e osservate la mia alleanza, sarete mia proprietà tra tutti i popoli ... Voi sarete per me un regno di sacerdoti, una nazione santa (Es 19, 4-6). Tu sei un popolo santo  per il Signore tuo Dio (Dt. 7,6). Voi avete visto quello che ho fatto all'Egitto.: vi ho portato su ali di acquila e vi ho condotto da me, perché mia è tutta la terra. Siate santi, perché Io sono santo" (Lv 11,44; 19,2; 20,7.26). La santità designa, nella concezione ebraico - biblica, la separatezza, l'alterità,  da ciò che è profano, comune. Dio è santo perché è diverso, intimamente vicino al popolo, a ciascuno e insieme, e irriducibilmente, Altro.

Nello stesso modo si esprime il Nuovo Testamento. Gesù da la sua pace (shalòm, pienezza). I discepoli, chiamati alla sequela di Gesù, provengono dal mondo e rimangono in esso, ma non sono più "del" mondo (Gv 17,6.9.11.14.15.16). E' appunto l'appartenere al Signore, l'aderire a Lui dei cristiani separandosi dal "mondo" che fa si che essi vengano chiamati santi (At. 9,32.41; 26,10; Rm 1,7; 1 Cor 1,2; 2 Cor 1,1; Ef 1,1; FI 1,1; Col 1,2 etc.). In tutti questi contesti la santità è innanzi tutto una dimensione oggettiva.

 62. La vocazione

La vocazione si fonda sulla libera e liberante iniziativa di Dio che sceglie, elegge, non per escludere altri, ma perché gli scelti, i "chiamati", egli "eletti", siano al servizio dei loro compagni in umanità che attendono ancora (cfr. At 8,26-39; 10; 16,6-10) di essere anch'essi cooptati e raggiunti dall'annuncio efficace della salvezza. La santità, dunque, è presentata dalla Scrittura innanzitutto come opera dell'oikonomia di Dio che chiama (cfr. Gen 12,1-3; Es 3,1-6; I Sam 3, 1-10; Is 6,1-8; Ger 1,4-10; Am 7,15; Le 1,15-17; Me 1,16-20; 3,13-19; Gv 1,38-51; At 9,1-19) e rende chi è chiamato all'appello capace di accogliere la vocazione. Oggettività della santità significa, in questo contesto, che essa è appunto puro dono dell'amore di Dio.

Ma il dono richiede corrispondenza, accoglienza, impegno nel far fruttificare (cfr. Mc 4,3-9.14-20) la grazia, la pienezza, la "pace" ricevuta: ed è allora che la corrispondenza, la "sinergia", al dono di grazia costituisce la santità considerata dal punto di vista del soggetto umano, considerato sia come persona singola sia come comunità concreta nella quale il singolo trova la sua reale ragione d'essere come membro vivo del Corpo di Cristo.


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