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sabato 24 settembre 2022

Intellettuali e società. Chi era ...

 Un "profilo" di Dante

ripreso "Dalla origine, vita, costumi e studi di Dante"

a cura di D. Guerri, Bari 1918

 Fu il nostro Poeta di mediocre statura, et ebbe il volto lungo ed il naso aquilino, le mascelle grandi et il labbro di sotto proteso tanto, che alquanro quel di sopra avanzava; nelle spalle alquanto curvo, e gli occhi anzi grossi che piccoli, et il colore bruno, et i capelli e la barba spessio, crespi e neri,: e sempre nel viso malinconico e pensoso. ... I suoi vestimenti sempre onestissimi furono, e l'abito conveniente alla maturità, et il suo andare grave e mansueto, e né domestici constumi né pubblici mirabilmente fu composto e civile. Nel cibo e nel poto (=bere) fu modestissimo; né fu alcuno più vigilante di lui e negli studii et in qualunque altra sollecitudine il pugnesse (=lo stimolasse). Rade volte, se non domandato, parlava, quantunque eloquentissimo fosse. Sommamente si dilettò in suoini et in canti nella sua giovinezza, e, per vaghezza di quegli, quasi di tutti i cantori e sonatori famosi, suoi contemporanei, fu dimestico (...) Solitario fu molto e di pochi dimestico, e negli studii, quel tempo che lor poteva concedere, fu assiduo molto. Fu ancora Dante di maravigliosa capacità e di memoria fermissima (...) Fu similmente d'intelletto perspicacissimo e di sublime ingegno (...) Vaghissimo (=assai desideroso) fu e d'onore e di pompa, per avventura più che non si appartiene (=si convenga) a savio uomo (...) Fu adunque il nostro Poeta, oltre alle cose di sopra dette, d'animo altiero e disdegnoso molto (...) di se stesso presunse meravigliosamente (...) Tra cotanta virtù, tra cotanta scienza (...) trovò ampissimo luogo la lussuria, e non solamente né giovani anni, ma ancora né maturi.

GIOVANNI BOCCACCIO

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