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mercoledì 21 settembre 2022

Curiosità da campagna elettorale

Riflessioni macchiavelliane

 Gli ultimi giorni di campagna elettorale (quella nazionale, dal momento che sui media ben poco raccogliamo sulla campagna elettorale regionale) vanno diventando effervescenti.

  Machiavelli, nel nucleo essenziale del suo pensiero, riteneva che esistesse una netta distinzione tra etica e politica. E fu lui effettivamente ad introdurre nella modernità l'autonomia della "Politica".

 Riflettendo alla luce di quanto i media ci fanno arrivare sulla infuocata campagna elettorale di queste ore, cogliamo che il confronto va diventando pesante soprattutto per i contenuti alti sui "valori" che Centro-Destra e Centro-Sinistra non intendono allo stesso modo (diritti civici del cittadino e dell'individuo). L'esito elettorale implicherà ovviamente conseguenze sugli stili di vita dei prossimi anni: vivere rigidamente secondo il modello più o meno ungherese alla Orban che non differisce granché dal modello autocratico di Putin, oppure continuare a vivere e crescere ulteriormente secondo il modello "aperto" della gran parte dei paesi occidentali?

 La Politica come la intendeva Machiavelli include e presuppone una morale e con essa fa corpo in una stessa concezione dell'uomo e del mondo. La differenza (Politica/morale) non dovrebbe quindi stare tra due momenti distinti dello spirito umano, ma tra due sistemi di valori escludentisi l'un l'altro. Tra due diverse forme di moralità in cui una forma concede fiducia e libertà al cittadino e l'altra che ritiene che il cittadino non riesca mai a diventare adulto e quindi la struttura statale deve mostrare rigidità e severità nei confronti della cittadinanza che non possiederebbe la necessaria maturità civica,

  Ovviamente Macchiavelli ragionava in un periodo in cui le antiche certezze della compatta cristianità andavano dissolvendosi ed egli optava per la permanenza della società "monista". Oggi il pianeta mostra vari modelli di società ed in esso il sistema "aperto", quello delle democrazie occidentali che offre, anche visivamente, vivacità e dinamismo sociale palesemente superiore rispetto alle autocrazie, alle dittature ed ai regimi autoritari.

 Volutamente abbiamo trascurato in queste righe di illuminare il mondo dei "populisti"; non è infatti un modello di società bensì un sistema di arrangiamento per tirare a campare senza la visione di crescita né per l'uomo né per la società. Eppure in Italia continua a trovare -sia pure decrescenti- consensi.

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