Esiste, fin dagli anni ‘30, una competizione tra potenze mondiali, che prese l’avvio, nella Germania hitleriana, dagli studi e dagli straordinari esperimenti di WERNHER VON BRAUN. Allora l’impegno fu puramente strategico, perché destinato a fornire ai tedeschi le micidiali V1 e V2 che misero a dura prova la capacità degli inglesi a poter sopportare quelle “lacrime e sangue” a loro vaticinate da Winston Churchill. E ne sanno qualcosa tutti i vecchi abitanti di Londra, se ancora qualcuno sopravvive, che si videro piovere sulla testa quella tempesta di “bombe volanti”, non scaricate da aerei tedeschi ma giunte con cronometrica precisione, radiocomandate, dalla base tedesca dislocata a Peenemunde. Il tutto prese l’avvio dagli studi e dagli straordinari esperimenti di WERNHER VON BRAUN, destinati a fornire ai tedeschi le V1 e V2, due terribili armi da guerra, e non pacifici frullatori per le massaie. Molte anime pie diranno: “Ma che procacciatore di morte fu quel Von Braun”. E, invece, è a tutti nota la mitezza di carattere di quel genio dell’astronautica. Quando riuscì a far compiere con successo il primo volo alla sua V1, non seppe trattenersi dal versare lacrime di gioia. Si avverava il sogno che aveva accarezzato tutta la vita, fin dagli anni giovanili. La disfatta della Germania sembrava aver posto fine alla sua meravigliosa “follia”. Fatto prigioniero dai russi, nel 1945, ebbe l’accortezza di non rivelare che era l’autore di quei micidiali ordigni che tanto facevano gola a Stalin. Si riservò di rivelarlo agli americani, appena possibile. E gli americani, dopo averne accertata l’identità, se lo portarono negli Stati Uniti insieme con altri 120 collaboratori, cioè tutto il “cervello” di Peenemunde. I russi si dovettero accontentare di tutte le attrezzature che, smontate pezzo per pezzo, furono rimontate in URSS dando l’avvio alla corsa allo spazio. Gli USA, per gli immancabili attriti tra Marina, Aeronautica ed Esercito, diedero scarsa Importanza alla missilistica, bloccando ogni possibilità di finanziamento alla preziosa ricerca in quel campo. E subirono il mortificante smacco del triste GAP tecnologico nei confronti dell’’URSS che, poi, diede luogo alla beffa del clamoroso primo volo orbitale della cagnetta Laika e, poi, quello di Gagarin, primo uomo nello spazio. E tutto il mondo restò col fiato sospeso nel dover riconoscere un successo strategico dell’URSS.
Il tutto, beninteso, sulla spinta di una strategia di SUPREMAZIA MILITARE, con gli innegabili vantaggi, derivati da quegli ordigni. Se tutto fosse stato ispirato da puri scopi pacifici, certo non avremmo mai inviato astronauti a passeggiare sulla brulla superficie lunare. Il movente era la strategia di predominio nello spazio, non quello di... raccogliere quattro sassi. I vantaggi che ne sono poi derivati, per scopi civili, e non mi riferisco solo alla serie di satelliti che, orbitando intorno alla terra, ci consentono di assistere, in tempo reale, ad avvenimenti che accadono nei punti più lontani del mondo, ma specialmente al rilevamento aerofotogrammetrico della superficie terrestre, con particolari topografici nitidissimi. Ma le conseguenze più tangibili di quella rivoluzione nel campo dei voli aerei fu lo sviluppo dei MOTORI A REAZIONE che consentì all'aviazione civile di liberarsi di quei trabiccoli che erano gli aerei ad elica, per i più affidabili, sicuri e veloci TURBOJET che sorvolano l'Atlantico in tempi mirabilmente ristretti, specie se raffrontati alle lunghe e tediose traversate con le lente ed insicure “bagnarole”che erano i transatlantici di un tempo (basti ricordare il Titanic). WERNER VON BRAUN che, dall’iniziale stimolo bellico volto a colpire Londra giunse al clamoroso successo che donò all’umanità la possibile e “pacifica” conquista dello spazio, a cominciare dalla Luna. Per capire meglio l’uomo di cui stiamo parlando è opportuno riportare cosa ebbe a dire, nel 1969, poco prima che il suo APOLLO 11 portasse un uomo sulla luna, in un’intervista, ad Oriana Fallaci: “Secondo me questi razzi che possono essere armi tremende di distruzione sono in realtà i più grandi guardiani della pace. È ben vero che le più grandi scoperte tecnologiche sono state provocate dalle guerre, pensi alla fisica nucleare e all’aviazione, alla radionavigazione e alla medicina, in tempo di guerra infatti si esige l’impossibile dagli scienziati e dalle industrie : ma è anche vero che i voli spaziali sostituiscono perfettamente lo stimolo che di solito viene dalle guerre”.
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