E' scomparso, all'età di 93 anni, Hans Kung, svizzero di nascita e residente a Tubinga, in Germania, la città nella cui università ha insegnato per decenni e dove aveva stabilito anche la sua fondazione, Weltethos (Etica Mondiale), che ha dato l'annuncio della scomparsa. Presbitero, saggista e soprattutto teologo che facilmente si potrebbe definire progressista e riformista, sostenitore di una maggiore attuazione del Concilio Vaticano II, a sua volta avversato dai fronti tradizionalisti che lo bollavano come "relativista", Kung esprimeva un pensiero teologico più in sintonia con un'ampia area cattolica tedesca.
Vito Mancuso, teologo
Hans Küng vivrà sempre nella storia della teologia, ma ben prima di essere un teologo del dissenso, egli fu un teologo del consenso. Alla vita.
Ogni tanto gli scrivevo, lui amabilmente rispondeva. Ora continuerò a scrivergli e spero che lui continuerà a rispondermi.
Gaia Tortora, giornalista
Non aver compreso il punto di disperazione dei ristoratori è un grave errore. Anche perché potevano aprire in sicurezza. Con i turni e tutto il resto.
Massimo Cacciari, filosofo, politico, accademico e opinionista
«La paura di AstraZeneca? Non è colpa degli scienziati ma dei politici che fanno un’informazione vergognosa. Ormai è il bar dello sport. Vado a fare lo Sputnik a San Marino perché mio cugino ha detto che è meglio»
Antonio Bordin, avvocato
Per poter dare il via libera alle cure contro il COVID19 servono “studi rigorosi”.
Nel frattempo però vacciniamo il 90% con AstraZeneca, che ieri andava bene solo per gli under 55, oggi solo per gli over 60, sospeso da mezza Europa.
Questa non è scienza, è avanspettacolo.
Enrico Letta, segretario Pd
La salute è la priorità. Chi tiene chiuso per garantire la nostra salute ha diritto ad essere aiutato. Un decreto imprese per alleviare i costi fissi è la via giusta. Irresponsabile chi chiede di riaprire subito fregandosene delle conseguenze sanitarie.
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