Scrivono i giornali dell'isola che gli errori commessi da Crocetta e Orlando, errori che si sono concretizzati nella bocciatura della lista per Micari a Messina e nella mancata presentazione della stessa a Siracusa potrebbero pagarla da un lato il pro-console di Renzi in Sicilia, Davide Faraone e dall'altro quello che finora si era mostrato come il "promotore" in sede romana di Crocetta, il senatore Beppe Lumia.
E non c'è da dubitarne dal momento che la nuova legge elettorale, quella varata dalla Camera dei Deputati in queste ore, attribuisce il destino di chi dovrà essere rieletto in primavera nel nuovo Parlamento Nazionale ai segretari di Partito e alla loro corte.
Ormai il destino di Micari sembra segnato, sia dai sondaggi che lo danno al terzo posto dopo Musumeci e Cancelleri che dagli errori organizzativi (che da organizzativi si riverberano inevitabilmente in errori politici) avvenuti a Messina e Siracusa, città che rischiano di non far scattare nel resto dell'isola quel 5% di consensi per garantire qualche seggio ai candidati all'Ars della lista del candidato presidente.
Certo. C'è però chi nell'area di Micari si sente tranquillo. La Lista Sicilia Futura, che sembrava un "cespuglio" fra le liste sostenitrici di Micari e che adesso conta di raccogliere consensi fra coloro che, nelle province in cui la lista Micari è sia presente che assente, non vogliono rischiare di disperdere il loro voto divenuto a rischio raggiungimento quorum.
Si, queste elezioni regionali apriranno all'interno del Pd laceranti ferite per quei personaggi che resteranno "disoccupati" e che cercheranno all'interno del partito garanzie per la successiva tornata nazionale. Dovranno fidarsi -con la nuova legge elettorale nazionale- delle promesse renziane.
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