A destra la vecchia strada provinciale attraverso cui sono transitati migliaia di contessioti emigrati e stabilitisi altrove. |
Le aree interne della Sicilia, non diversamente da altre aree interne dell'intero Mezzogiorno sono sempre più schiacciate dalla marginalità, intesa non solo come lontananza da servizi e dalle funzioni vitali (Ospedali, Agenzie statali etc.) ma anche come carenza di opportunità di lavoro e opportunità di scelta di vita.
I nuovi fenomeni migratori oggi interessano non più la manodopera non scolarizzata o comunque non specializzata ma soprattutto i giovani con buona formazione scolastica ed universitaria.
La migrazione di queste fasce specializzate fino a venti anni fa si fermava a Palermo poi -un pò dopo- nell'Italia centro-settentrionale ed oggi dal Falcone-Borsellino spicca il volo per Londra, Berlino e Parigi.
In passato a Contessa Entellina, a scegliere la mobilità, che alcune volte era pendolarismo (di breve o più lungo raggio: Corleone, Sciacca, Palermo, Mazara) erano i diplomati/laureati degli anni settanta/ottanta e novanta del secolo scorso; era facile per essi conservare legami familiari, professionali ed etnico-culturali col paese d'origine.
Oggi, 07.10.2017, è stata giornata di mercato. Le esposizioni restano senza clienti. |
L'area del mercato alle ore 11,oo |
Adesso, in questi primi decenni del terzo millennio l'acquisizione di una specializzazione o di un titolo di studio automaticamente si trasforma in emigrazione.
Questa emigrazione di soggetti professionalizzati è per certi versi uguale e per altri molto differente da quella di fine Ottocento o degli anni Cinquanta/Sessanta.
Nei pressi dell'Ufficio Postale |
Le aree interne marginali in Sicilia sono in larga parte rappresentate da Comuni con meno di 5.000 abitanti (soprattutto nella parte sud-occidentale dell’isola); piccoli comuni come Contessa Entellina che nell’ultimo ventennio hanno assistito a una progressiva riduzione del numero di residenti che in realtà si può considerare vero e proprio spopolamento dal momento che una abitazione su otto risulta abitata.
Le nuove migrazioni dalla metà degli anni Novanta, sono più contenute come numero rispetto a quelle degli anni Cinquanta e Sessanta, ma sono alimentate da giovani con una buona formazione scolastica e soprattutto da donne. Negli ultimi quindici anni ad essere interessate dalla fuga dall'isola di Sicilia sono le classi di età 25-29 anni e 30-34 anni (il 21,6% ha una laurea e il 33,2% ha un diploma di scuola superiore).
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