StatCounter

lunedì 30 ottobre 2017

Elezioni Regionali. Un elettore su quattro non sa nemmeno che il 5 novembre si vota alle regionali (Sole 24Ore)

Dice Andrea Orlando, ministro Pd
«Quale che sia il risultato in Sicilia non ci sarà nessun “golpe” per cambiare il segretario del Pd. Lui ha vinto le primarie, non sarebbe giusto e neppure possibile da statuto. Il punto è dar vita a un nuovo centrosinistra: una linea che al congresso non era quella di Renzi, ma che lui ha detto di voler fare propria». Andrea Orlando, leader della sinistra Pd, parla in una pausa della conferenza programmatica del suo partito a Napoli. «Abbiamo costruito una legge elettorale che prevede le coalizioni. Ora servono azioni concrete da parte nostra. Dalla relazione di Renzi di domani (oggi,ndr) non mi aspetto segnali o generici appelli, ma una road map precisa: come, quando, con chi e su quali contenuti. Abbiamo già perso troppo tempo. Ed è stato un grave errore non cogliere l’invito ad un incontro arrivato nei giorni scorsi da Roberto Speranza, anche soltanto per misurare le distanze». 

Da La Repubblica
Da un lato c’è Fabrizio Micari, che descrive Nello Musumeci come un "dottor Faust che ha venduto l'anima al diavolo pur di candidarsi un'altra volta". Dall’altro c’è Gianfranco Miccichè, che invece difende Forza Italia, che a suo dire "non ha un problema di candidature impresentabili". Al pronti-via dell’ultima settimana di campagna elettorale per le Regionali di domenica si alzano i toni sulle candidature discutibili: per il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione "Musumeci è in enorme difficoltà. Ieri – ha detto a un forum dell’Agenzia Italia – è apparso evidente sulla Rai, da Lucia Annunziata. Si è accollato gli impresentabili pur di provare a farcela. Ieri si è dissociato totalmente dalle sue liste, le ha scaricate. È in grande difficoltà. Ha persino detto di avere saputo degli impresentabili dai giornali... sì, evidentemente dalle pagine di cronaca nera".

Pochi minuti dopo, Miccichè risponde senza battere ciglio. "Anche tra gli alleati – ammette il commissario di Forza Italia in Sicilia – c’è chi si fregia di liste più cristalline. Ma più che di cristallo, parlerei di vetro di bassa qualità. A differenza di altre forze politiche, infatti, abbiamo lavorato selezionando e filtrando tantissime candidature affinché si presentassero liste competitive in tutte le nove province pur mantenendo un alto livello di qualità attraverso nomi che sono garanzia di capacità ed esperienza amministrativa".

Non un cenno a Riccardo Pellegrino, fratello di un imputato per mafia, né a Luigi Genovese, figlio dell’ex sindaco di Messina Francantonio condannato a 11 anni per i corsi d’oro, ma solo a chi ha accuse rivolte direttamente: "Se non hai mai amministrato nulla - continua Miccichè - nessuno potrà mai contestarti un reato amministrativo. Si tratta, peraltro, degli unici reati che vengono contestati a un nostro candidato. Insomma, proporre liste di perfetti sconosciuti, senza alcuna esperienza nell'amministrare qualcosa, non garantisce nulla se non una bassissima qualità dei candidati".

Nessun commento:

Posta un commento