Il Veneto ha scelto l'autonomia con un'affluenza alle urne pari al 57,3% e con un plebiscito per i sì, che hanno superato il 98% e che in valore assoluto sono stati oltre la metà del corpo elettorale, con circa 2,2 milioni di consensi.
Luca Zaia, presidente della regione, ha sottolineto che "non esiste un 'partito dell'autonomia'", ma ci sono "i veneti", quelli del motto 'padroni a casa nostra', "che si esprimono per questa idea, con senso civico".
La giunta adesso presenterà il progetto di legge con cui la Regione Veneto chiederà tutte e 23 le competenze previste dall'articolo 116 della Costituzione e da quelli che lo seguono, oltre al federalismo fiscale e ai "9/10 delle tasse".
Tra i primi commenti politici al voto la soddisfazione del leader della Lega, Matteo Salvini, per l'affluenza e di Forza Italia, che con il capogruppo Renato Brunetta che ha rivendicato l'impegno del partito.
A esprimere la posizione del Pd, ufficialmente schierato per un 'sì critico', il segretario regionale Alessandro Bisato: "Il risultato delle urne conferma che la maggioranza dei veneti è favorevole a un maggior grado di autonomia. Per questo motivo, il Partito Democratico ha assecondato la consultazione referendaria, pur consapevole che la Regione avrebbe potuto ottenere già da molti anni deleghe e competenze se solo avesse avviato una contrattazione seria con lo Stato senza buttare risorse pubbliche", ha detto Bisato, e ha osservato che "ora Zaia non ha più scuse".
In Lombardia è andata a votare molta meno gente e nonostante i tablet tardano ad arrivare i risultati.
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