Quanti sono gli italiani migranti che sono morti dall'Ottocento fino a pochi decenni fa quando con bagagli di cartone cercavano la sopravvivenza in terre straniere, dal momento che la loro Patria aveva loro detto "mangiate se vi piace pale di fichi d'india" ?
Migliaia sono gli italiani morti nelle miniere estere, quelli affondati nell'Atlantico, quelli morti per fame prima di arrivare alla meta.
Eppure abbiamo da subire giornalmente le sconcertanti dichiarazioni mediante tv di esponenti della destra razzista di fermezza, di avversione e di odio verso chi, ai nostri giorni, prova ad arrivare, dopo aver percorso migliaia di chilometri e rischi mortali, sulle nostre sponde marine per dare un senso alla propria vita e a quella dei propri parenti, un senso di vita piuttosto che di morte.
Nel terzo millennio esistono italiani che non conoscono la Storia della loro Patria, dei loro genitori e nonni.
Esistono Autorità Locali qui, pure in Sicilia, nel palermitano, che respingono dai loro paesi la presenza e l'accoglienza di immigrati e che, ipocritamente, nel corso dei Convegni si dichiarano disponibili all'accoglienza e alla solidarietà al solo fine di fare buona figura in relazione all'uditorio del momento.
Non sanno che suscitano sconcerto più dei razzisti dichiarati.
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Scrive Giulia Clarizia:
Il presidente della Commissione Europea Juncker ha recentemente elogiato l’Italia proprio per la gestione della crisi migratoria.
Sarà che la crisi ce l’abbiamo dentro casa, ma oltre alla solidarietà ci sarebbe bisogno di una risposta seria ed effettiva a livello europeo. All’indomani della strage che ieri è stata ricordata, l’Italia ha lanciato l’operazione Mare Nostrum per evitare che si ripetessero tragedie simili.
La missione portata avanti autonomamente dal nostro paese, con un contributo della Slovenia, salvò oltre 100 mila vite con un budget di 9 milioni e mezzo al mese. La missione europea che la sostituì nel 2014, Triton di Frontex, non aveva più come obiettivo quello del salvataggio dei migranti, ma solo il controllo delle coste. Oltre a ciò,la copertura in termini di miglia marine e il budget risultarono molto ridotte rispetto alla precedente operazione.
L’operazione Sofia lanciata nel 2015 invece è finalizzata ad individuare, catturare e distruggere le navi che trafficano illegalmente migranti.
Il salvataggio però è ancora un grande assente, e la gente continua a morire in mare. L’ultimo naufragio risale allo scorso 21 settembre.
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