Si legge che in data 13 marzo 2015 la Regione ha inviato una
proposta di deroga per il mantenimento di alcuni punti nascita per particolari
condizioni oro-geografiche: Mussomeli, Bronte, Nicosia, Mistretta (peraltro già
chiuso nel 2012), Corleone, Pantelleria, Lipari, Petralia e la casa di cura
Attardi di Santo Stefano di Quisquina.
11 giorno successivo a tale nota - si legge ancora - il 14
marzo 2015 ne segue una seconda in cui viene fatto rilevare che si sta
procedendo, entro il 30 aprile 2015, alla chiusura dei punti nascita di Licata,
Cefalù, Paternò e della casa di cura Argento di Catania.
Successivamente in data 23 aprile la Regione ha inviato
un'altra richiesta di deroga per i punti nascita di Cefalù e Licata,
sconfessando clamorosamente la propria nota di dieci giorni prima.
Il Ministero, prima dell'arrivo di altre note dalla Regione
Siciliana, ha ritenuto, autonomamente o su suggerimento di qualche politico di
salvare, anche se con riserva, i punti nascita di Nicosia, Corleone,
Pantelleria e Cefalù, quest'ultimo a causa "degli oggettivi ed
insuperabili disagi di viabilità che rendono difficili i collegamenti con il
territorio e che potrebbero comportare inadeguatezza dell'assistenza
sanitaria".
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