La vittoria del No al referendum greco è premessa di ripercussioni negative sull'Europa, che
vorremmo sempre più unita.
Alexis Tsipras, non c'è alcun dubbio, esce politicamente rafforzato dal referendum e
potrebbe ripresentare a Bruxelles le modifiche alle richieste dei
creditori, nell'intenzione di ottenere nuove più sopportabili condizioni sul gravoso peso del debito.
Tsipras ha detto nei giorni scorsi che la vittoria del No farebbe ripartire i
negoziati e permetterebbe di ottenere un accordo migliore per la Grecia.
Senza più denaro liquido il paese è tuttavia prossimo alla bancarotta.
La vittoria del No non consegna a Tsipras il manico del coltello, che rimane -come capita nelle relazioni commerciali private- dalla parte dei
creditori.
Il 20 luglio la Grecia deve restituire una nuova rata di un
prestito contratto in precedenza (e ne ha già mancata una alla fine di
giugno).
La prima decisione fondamentale, per capire cosa attende i depositanti greci e gli stessi percettori delle pensioni, è in mano a Mario Draghi,
capo della Banca Centrale Europea, che già nelle prime ore di domani mattina deve decidere se ripristinare la
liquidità verso le banche greche, o lasciarle ... ...fallire.
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