Negli anni in cui abbiamo avuto i governi catto-comunisti era opinione diffusissima ciò che oggi noi tutti ci siamo scordati: il lavoro non arricchisce e chi ha successo economico l’ha certamente ottenuto con un esercizio poco nobile delle virtù umane e cristiane, ossia facendo il politicante e/o l'amico dei politicanti e per questa via rubando risorse pubbliche.
Oggi, nella società dell’apparire, è indispensabile emulare i vip ed i
"ladroni di stato", e quella che un tempo era considerata una
sistemazione (l'impiego, il posto di lavoro, il cantiere) è oggi vissuta come
una frustrante condizione di inadeguatezza, peggio, di anonimato rispetto ai
"ladroni" che sappiamo essere ladroni; quindi bisogna lavorare di
più…stritolati dall’iniquo meccanismo, sperando che anche noi, prima o dopo
possiamo diventare politicanti da strapazzo e "ladroni" in gamba.
La beffa, è che, raccontano gli anziani,
nella modestissima economia rurale dei paesini dell'interno dell'isola e delle nostre campagne di 70
anni fa, alcuni lavoratori saltuari e con a carico 10 figli si
consumavano il magro salario della giornata lavorativa nelle osterie e nei
nascenti bar, i figli a stento sopravvivevano grazie alle madri e alla
fortuna….mentre oggi con due stipendi e magari nessun figlio si
guarda al futuro con preoccupata incertezza….
Anche la chiesa non manca di fornirci il
proprio materno conforto, sostenendo il luogo comune che oggi “non si va più
avanti”.
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