Sei greco, sei latino ?
Sostanza e accidenti.
SANTA
CRISTINA, l’aplomb anglosassone del
nuovo Vescovo
Domenica, 12 giugno,
pomeriggio.
Con discrezione è sceso
dalla macchina, guidata da un giovane chierico, e si è infilato in chiesa.
Alle 19.00 in punto vi
è rientrato processionalmente, vestito dei paramenti liturgici e della mitria di rito romano. Sul tutto l’omophòrion , quasi un pallio di
grosse dimensioni. In mano il poimenikì ràvdon, il pastorale bizantino.
Ibridismo!?
Gli accidenti, in
effetti, sono differenti da quelli cui
si era abituati quando l’Eparca visitava questa parochialem latinam ecclesiam Sanctae Christinae,
una volta anche bizantina. Era atteso alle
porte della cittadina da arciprete, sindaco e banda: in mandìas, khamilàfjon, epanokhamilàfjon, stavròs,
enkòlpjon, attraversava il corso principale.
Poi, in chiesa, vestiva il
sàkkos, l’omophòrion, la corona e il pastorale, si assideva sul tronetto e si limitava all’assistenza
pontificale e all’omelia.
Il nuovo Vescovo,
invece, celebra la Messa e fa la croce alla latina, tiene un’omelia semplice ma
efficace sulle letture del giorno, distribuisce l’eucarestia e, alla fine della
liturgia, saluta e abbraccia tutti.
Mi è venuto spontaneo
pensare che la sostanza ha vinto di parecchi punti sugli accidenti.
E l’ho voluto scrivere.
Zef Chiaramonte
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