Le
dimissioni dell'assessore alla Sanità Lucia Borsellino non si possono definire
un fulmine a ciel sereno, di certo con esse viene a mancare un tassello
importante dell'esecutivo del Governatore Crocetta.
L'assessore
Borsellino si è dimessa per ragioni personali, così come spiega nella sua
lettera:
"Prevalenti
ragioni di ordine etico e morale e quindi personale, sempre più in conciliabili
con la prosecuzione del mio mandato, mi spingono a questa decisione anche in
considerazione del mio percorso professionale di oltre vent'anni in seno
all'amministrazione regionale della Salute".
"Questa
mia determinazione, della quale mi assumo ogni e piena responsabilità,
interviene a seguito di riflessione tanto meditata e di non facile maturazione,
quanti sono stati lo spirito di servizio e l'abnegazione con i quali ho accolto
e, credo, condotto il prestigioso incarico da lei conferitemi".
"Lascio
un sistema con innegabili segni di ripresa aggettivamente documentati, perseguiti
nell'ambito di un programma triennale di sviluppo e di consolidamento pattuito
con i ministeri della Salute e dell'Economia: programma, in corso di
attuazione, che deve essere responsabilmente rinnovato alla scadenza di questo
triennio 20¡3-20]5".
Nella
lettera, l'assessore dimissionario richiama espressamente l'arresto del
primario di chirurgia plastica dell'ospedale Villa Sofia di Palermo, Matteo
Tutine, medico personale di Crocetta, accusato di reati, come peculato e truffa
al sistema sanitario regionale.
"Non posso non manifestare il rammarico
conseguente alla lesione che fatti come questo determinano inevitabilmente ali
'immagine dell 'istituzione sanitaria e dell'intera Regione siciliana,
adombrando il lavoro di tanti operatori e professionisti che profondono
quotidianamente il proprio impegno con onestà e correttezza nell'esclusivo
interesse pubblico. Fatti come questi determinano altresì, in un settore come
quello della sanità contrassegnalo da vicende che in un recentissimo passato ci
hanno consegnato l'immagine di un sistema di malaffare un grave danno sulla
capacità attrattiva del servizio sanitario regionale e, come accaduto nello
specifico. di una delle più importanti aziende ospedaliere
dell'Isola".
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