Inizia una nuova pagina; no, anzi è identica a quella di sempre. Si tratta di quella mano che viene infilata nelle tasche dei cittadini per poi avere servizi sempre più scadenti, sempre più irregolari, sempre senza un interlocutore a cui fare risalire l'inefficienza di sistema.
Lamentarsi col sindaco per l'inefficienza della raccolta rifiuti non serve; tira fuori subito l'Ato che non funziona. Rivolgersi all'Ato non serve perchè si ottiene la risposta secondo cui esso ha le mani legate: i comuni non versano il denaro che devono, il personale ha qualifiche impiegatizie utili a leggere il giornale nelle ore di ufficio ed invece servirebbero operai, la regione non interviene perchè sa che ogni volta che legifera accresce i danni. Rivolgersi alla Regione non serve perchè il pasticcio iniziale l'ha creato Totò. Rivolgersi a Totò non serve perchè sta a Roma a meditare entro quattro mura.
Tanto per confondere le idee ai contribuenti viene proposto di non parlare di Tarsu, tares, tia etc. ma di IUC.
Il presupposti impositivo è scisso in due versanti: uno riferito al possesso e commisurato alla natura e al valore dell’immobile e l’altro all’erogazione e alla fruizione dei servizi comunali.
In base a questi presupposti, la IUC si compone di:
una imposta di natura patrimoniale – l’IMU – dovuta dal possessore di immobili (con esclusione delle abitazioni principali);
una componente riferita ai servizi che a sua volta si articola in:
TASI – relativa ai servizi indivisibili dei Comuni (illuminazione pubblica, vigilanza urbana, manutenzione delle strade e del verde ecc.) a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile;
TARI – relativa al finanziamento dei costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell’utilizzatore
Nessun commento:
Posta un commento