Nella classifica pubblicata qualche settimana fà da 'Il Sole 24 Ore' sul grado di vivibilità nelle province italiane è risultato che le 9 province siciliane occupano pressochè gli ultimi posti.
Siracusa nell'ambito nazionale è all'81° posto pur essendo prima in Sicilia.
Abbiamo parlato da settimane e settimane sui presupposti economico-sociali che stanno a monte di un simile risultato:
-clientelismo,
-sperpero delle risorse pubbliche nelle spese correnti invece che nella realizzazione di investimenti,
-la mafia,
-la politica intesa come ruolo di potere e di esercizio dell'arroganza e mai, ripetiamo MAI, come servizio nei confronti della collettività.
I siciliani sono ovviamente responsabili della loro classe dirigente arruffona, incompetente e affarista in quanto sono loro a sceglierla; e ogni volta che si danno da fare per cambiarla la scelgono sempre più inadeguata (al peggio non c'è mai fine!).
Secondo la ricerca de 'Il Sole 24 Ore' i siciliani hanno un ulteriore difetto: non leggono i libri, e neanche i quotidiani, per cui restano e si cullano nella loro soave e talora orgogliosa ignoranza.
E' proprio in questa ignoranza 'esibita' e spesso ostentata che sta una delle spiegazioni del grande tasso di sopportazione dei cittadini
nei confronti del ceto politico che, anziché essere preso a calci nel
sedere, viene spesso salutata con deferenza e con 'rispetto'.
Vi è, qui da noi -in Sicilia-, un diffuso senso di servilismo, secondo il quale si inverte il principio democratico del rapporto fra mandanti (i cittadini) e mandatari (responsabili delle istituzioni, gli eletti). Proprio in questa inversione di sentimenti e comportamenti c'è una delle spiegazioni della (s)qualità della vita nella nostra regione.
La Regione ride ?
Vi è, qui da noi -in Sicilia-, un diffuso senso di servilismo, secondo il quale si inverte il principio democratico del rapporto fra mandanti (i cittadini) e mandatari (responsabili delle istituzioni, gli eletti). Proprio in questa inversione di sentimenti e comportamenti c'è una delle spiegazioni della (s)qualità della vita nella nostra regione.
La Regione ride ?
Il nostro governatore in ogni intervista appare sempre sorridente e scarica sul governo nazionale ogni carenza e sfascio che capita nella nostra realtà ?
Non cv'è dubbio invece che ogni disastro su cui giornalmente ci imbattiamo è responsabilità proprio della nostra Regione a statuto speciale e, ovviamente dei nostri sindaci che nel "sistema" dell'inconcludenza vivono, convivono e non mostrano di volere uscire.
La Regione ha -dovrebbe avere- il
compito di guidare lo sviluppo, di programmare e buttare le basi su cui costruire il futuro, ma qui -nella nostra amata Sicilia- sembra che il suo compito sia solo quello di assumere continuamente personale, di erogare sussidi.
E' di due giorni fà l'episodio di quel funzionario regionale di Enna che guadagnando €. 2.000,oo netti mensili si è legato con catene davanti palazzo d'Orleans per denunciare -a Raffaele Lombardo- che da anni (ripetiamo da anni) percepisce lo stipendio senza avere mai lavorato perchè i suoi dirigenti non gli passano nessuna pratica (non avendo nemmeno loro -i dirigenti- nulla da fare).
Con questo comportamento della Regione, ovviamente, si danneggiano i siciliani che lavorano, quelli che non potendo entrare nel giro delle clientele devono darsi da fare per tirare avanti. Con questi comportamenti si sottraggono risorse destinate all’apparato produttivo e all’apertura dei cantieri di opere pubbliche.
Dal punto di vista della classe dirigente della Regione Sicilia, però, gli inutili stipendi ad una immensità di clienti
producono risultati gradevoli perchè -poi- costoro si trasformeranno in galoppini elettorali. Un comportamento
-questo- squallido che si mantiene in vita ancora nel terzo millennio nonostante la situazione della finanza pubblica sia grave e si riverbera in conseguenza sul piano
sociale e politico.
Noi siciliani non ci vergogniamo, leggendo questo stato di cose sui quotidiani nazionali, perché riteniamo che i siciliani perbene, cioè coloro che assolvono ai propri doveri sociali, non abbiano niente da invidiare ai concittadini delle regioni del settentrione; però la realtà complessiva, l'immagine della nostra terra è racchiusa nelle lagnanze della Lega, di Bossi, e queste purtroppo non sono smentibili.
Noi siciliani non ci vergogniamo, leggendo questo stato di cose sui quotidiani nazionali, perché riteniamo che i siciliani perbene, cioè coloro che assolvono ai propri doveri sociali, non abbiano niente da invidiare ai concittadini delle regioni del settentrione; però la realtà complessiva, l'immagine della nostra terra è racchiusa nelle lagnanze della Lega, di Bossi, e queste purtroppo non sono smentibili.
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