Chi è il mafioso di oggi ? Non ha la lupara e indossa colletti bianchi.
Ricostruiamo sulla base delle notizie di giornali
chi era l'ex sindaco di Campobello.
Era stato Leonardo Sciascia a diffidare, per primo,
dei troppi professionisti dell’antimafia. Eppure dagli anni settanta ad oggi tanta
gente ha fatto della propria vita professione di fede nella lotta e nel
contrasto alla mafia. La gran parte sono state persone serie, uomini veri, e
nell’impegno hanno pure perso la vita. Simboli indimenticabili di quest’impegno
restano Falcone e Borsellino, il cui destino è stato purtroppo seguito e preceduto da
decine e decine di altre persone, magistrati, polizioti ed uomini integri.
Non significa che Leonardo Sciascia abbia visto
male. A ricordarci l’acume dello scrittore è stato l’arresto due giorni fa di
quel sindaco di Campobello di Mazara, uomo di punta dei sostenitori nel trapanese di Messina
Denaro, ritenuto l’attuale boss della mafia siciliana.
Personaggio, questo sindaco, qualificatosi come “tutto amore” per i
suoi concittadini:
- concerti dei Matia Bazar e di Bobby Solo,
- salvataggio dall'abbattimento di 800 case abusive tirate
su a meno di 150 metri dal mare,
- espressioni di solidarietà alle vittime
d'intimidazioni,
-annuncio della costituzione di parte civile nel
processo ai favoreggiatori del latitante Matteo Messina Denaro,
- fiaccolata per la legalità,
- foto di Falcone e Borsellino nell'ufficio del
Comune simbolo della sua battaglia antimafia.
Ciro Caravà, 52 anni, sindaco di Campobello di
Mazara, paese di circa 11 mila nella terra di agrumeti e oliveti in provincia
di Trapani era un politico,secondo i pubblici ministeri, dalla «doppia faccia
Eletto nel 2006 col sostegno dei Ds, di Rifondazione
comunista e del Pdci, poi quest' anno a maggio, col nuovo appoggio del Pd e del
Mpa di Raffaele Lombardo, Caravà secondo l'accusa in pubblico era platealmente
antimafioso ma in realtà era legato a filo doppio con la cosca di Campobello
diretta dal vecchio padrino Leonardo Bonafede. Mafiosi non di poco conto.
Il sindaco, dicono i pm della Dda palermitana, assisteva economicamente i parenti dei detenuti mafiosi cui pagava addirittura i biglietti aerei per le visite in carcere, nominava consulenti, assessori, e infilava nella sua segreteria, mafiosi o loro parenti, era sostenuto elettoralmente dalla famiglia campobellese, aveva affidato la pulizia delle spiagge a una onlus in cui c'erano sei parenti di boss.
Il sindaco, dicono i pm della Dda palermitana, assisteva economicamente i parenti dei detenuti mafiosi cui pagava addirittura i biglietti aerei per le visite in carcere, nominava consulenti, assessori, e infilava nella sua segreteria, mafiosi o loro parenti, era sostenuto elettoralmente dalla famiglia campobellese, aveva affidato la pulizia delle spiagge a una onlus in cui c'erano sei parenti di boss.
Era un dottor Jekyll dell'antimafia e, secondo
l'accusa, anche mr Hyde di Cosa Nostra.
Il sindaco era solito far parlare di sé:
-prometteva l'apertura di un casinò,
-deliberava la riduzione del 50 % dell'indennità di
tutta la giunta (65% della sua),
-nominava 13 consulenti esterni,
-partecipava alla raccolta di agrumi nel fondo
confiscato al boss Nunzio Spezia
-aveva nominato un assessore alla legalità..
Nel 2008 aveva tentato il salto politico candidandosi alle regionali ma non riuscì perchè la lista presentata da Anna Finocchiaro, candidata alla presidenza della Regione per il centrosinistra, non aveva superato, in ambito regionale, la quota minima».
Qualcosa però covava nei confronti della sua doppia personalità. Nel 2007 era stato denunciato dalla polizia per estorsione aggravata e voto di scambio. L’indagine finì però con un nulla di fatto. Nel 2008 il ministero dell'Interno dispose un'ispezione al Comune per verificare infiltrazioni mafiose. Non ci fu però alcun seguito.
Nel 2008 aveva tentato il salto politico candidandosi alle regionali ma non riuscì perchè la lista presentata da Anna Finocchiaro, candidata alla presidenza della Regione per il centrosinistra, non aveva superato, in ambito regionale, la quota minima».
Qualcosa però covava nei confronti della sua doppia personalità. Nel 2007 era stato denunciato dalla polizia per estorsione aggravata e voto di scambio. L’indagine finì però con un nulla di fatto. Nel 2008 il ministero dell'Interno dispose un'ispezione al Comune per verificare infiltrazioni mafiose. Non ci fu però alcun seguito.
Nel 2010 due consiglieri comunali ex Rifondazione
Comunista ed ex Margherita che appoggiavano il sindaco vennero arrestati per
concussione. Successivamente si dimise un esponente Pd e socio del
superlatitante Messina Denaro.
Nei confronti di Caravà mai si sono accesi i
riflettori dell'Antimafia politica; tutto nei suoi confronti appariva normale “ai
professionisti dell’Antimafia” di sciasciana memoria. Nulla mai alcuno ha avuto ad eccepire sulla
nomina Di Rosa Stallone, cognata di un presunto mafioso, ad assessore o
sull’inarico di Franco Indelicato a consulente del sindaco. Indelicato
soprannominato "u sacrestano" è stato condannato a 10 anni di carcere
per mafia e accusato di gestire traffici di droga per conto di Franco Luppino,
braccio destro di Messina Denaro.
Quanti Caravà hanno ruoli pubblici in Sicilia ?
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