La manovra del governo Monti approvata dal Consiglio dei ministri di domenica 4 dicembre ascende a trenta miliardi di euro.
Con limitate correzioni dovrà essere esitata dalle due Camere prima di Natale.
In questo contesto temporale e congiunturale esso contiene nuove imposte per due terzi dei circa trenta miliardi e solo un terzo di tagli della spesa pubblica, poca cosa in un paese dopo lo sciupio delle risorse pubbliche è ritenuto un "vanto" dai scilipodi che nell'ultimo decennio ci hanno saccheggiato.
Ma, cosa che merita attenzione, dei trenta miliardi solo dieci sono destinati agli investimenti.
Ma, cosa che merita attenzione, dei trenta miliardi solo dieci sono destinati agli investimenti.
C'è dell'altro, nulla è stato scritto, in questo decreto, circa l’abbattimento del debito pubblico che secondo il Patto di stabilità del 25 marzo 2011, firmato dai capi di Stato e di Governo, deve essere abbattuto -da noi italiani- di 900 miliardi in vent’anni, cioè 45 miliardi per ogni anno.
Siccome il decreto di pochi giorni fà ha puntato a conseguire liquidità per l'immediato (pagare interessi, mettere in sicurezza i conti, avviare un minimo di crescita), nulla è ancora dato sapere con quali strumenti Mario Monti (o chi dopo di lui verrà) reperirà i 45 miliardi del 2012 necessari a ridurre il debito.
Le stangate, per chi non lo avesse ancora capito, sono solamente iniziate con Mario Monti.
Si allevieranno -ma non finiranno- solamente se il PIL (Prodotto interno lordo) ricomincerà a crescere. Circostanza che oggi appare lontana, tenuto conto che l'Italia è ferma da dieci anni.
I partiti parassiti, che oggi cedendo il passo al governo tecnico di Monti hanno denunciato pubblicamente la loro inettitudine e la loro inutilità nel bisogno che ci attanaglia, hanno affossato l'Italia. Tutti, dall'estrema sinistra dell'ignorante Fausto Bertinotti (esperto nel rinvenire inesistenti tesoretti) alla destra qualunquista e populista dell'allegro ed altrettanto ignorante Silvio Berlusconi, il quale mentre la nave affondava -da tre anni- ha fatto sempre suonare l'orchestra dicendo ai quattro venti che tutto procedeva bene.
Facciamoci coraggio ! Paghiamo finchè possiamo !
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