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venerdì 9 dicembre 2011

L'Ici da applicare alla chiesa divide il fronte politico

E’ in corso, nel bel mezzo della crisi dell’euro e della finanza pubblica italiana, una polemica sulle esenzioni tributarie di cui gode la Chiesa cattolica. E' la medesima questione scoppiata su problematiche analoghe in Grecia già da oltre un anno.
Era accaduto -qui da noi- questa estate, con la manovra bis del governo Berlusconi. Accade oggi, quando il Parlamento si accinge a deliberare sul pacchetto Monti.
La questione è sempre la stessa: l’esenzione di cui beneficia la Chiesa, o meglio dire l’istituzione chiesa, che secondo molti dovrebbe essere cancellata soprattutto in un momento in cui a tutti si chiedono sacrifici.
Le prese di posizioni in campo politico non mancano.
-Venti deputati Pd hanno presentato una mozione per impegnare il governo «ad attivare le necessarie procedure» affinchè il 30% del gettito Ici arrivi dal patrimonio immobiliare della Chiesa.
-Staderini, presidente dei Radicali, fa un po' di conti citando stime dell'Associazione comuni italiani, che nel 2005 stimava in più di 400 milioni di euro il mancato introito per queste esenzioni, cifra che oggi sfiora i 700 milioni alla luce della rivalutazione degli estimi.
Nel mirino di coloro che propugnano “la legge si applica a tutti con le medesime regole” ci sono i pensionati e case per ferie per studenti e turisti, gestiti dalle organizzazioni cattoliche
Critici su questa problematica che viene letta come “privilegio” all’istituzione della Chiesa, che –lo ribadiamo- non è la Chiesa nei termini di “comunità dei fedeli”, sono pure il leader dell'Idv, Di Pietro, il governatore del Lazio, Renata Polverini, il senatore della Lega Stiffoni, che si rivolge al segretario di Stato vaticano Bertone e provocatoriamente chiede al porporato se il suo plauso alla manovra, pronunciato in questi giorni, non derivi dal fatto che i provvedimenti non colpiscono i beni della Chiesa. Un appello ad eliminare il privilegio arriva dalla rivistai Micromega, diretta da Paolo Flores d'Arcais.
Diversa è l’opinione di Casini, che parla di «falsa polemica nata sul nulla che come tale va spenta». Sulla stessa linea l’on.le Binetti («miti da sfatare una volta per tutte»). Fioroni, leader dell'area popolare del Pd, ricorda che la Chiesa sui locali commerciali l'Ici la paga già e ogni altra azione equivarrebbe a«mettere in difficoltà le attività di opere di carità, assistenza e sostegno agli ultimi della società» che essa svolge. Una posizione simile a quella dell'ex sottosegretario Mantovano, Pdl, secondo cui un'estensione dell'Ici significherebbe tassare chi aiuta i poveri.
A scendere in campo sono anche gli organi di stampa cattolici con Avvenire che bolla come una menzogna l'affermazione che la Chiesa non paga l'Ici.

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