Il dissesto idrogeologico di cui la
Sicilia-da più anni in quà- da eloquenti attestati con le frequenti
frane (specialmente nel messinese) non è altro che frutto, conseguenza, della
scarsa anzi della totale assenza di prevenzione.
A Contessa Entellina,
piccolo centro dell’entroterra palermitano con un vasto, vastissimo, territorio
di oltre 13.000 ettari manca lo strumento urbanistico. L'incarico di redigerlo fu conferito nel lontanissimo 1981 (ultimo anno della sindacatura Di Martino).
Manca per più motivi,
primo fra tutti il menefreghismo della Regione Sicilia cui dovrebbe spettare l’obbligo
di mandare a casa quei sindaci e quegli amministratori che ignorano, non sanno
a cosa serva un Piano Regolatore.
Manca poi perché l’attuale sindaco (da tre
anni e mezzo) ed in precedenza -per più anni- assessore ai lavori pubblici si diletta –con frequenza-
a preannunciare in Consiglio Comunale: “Il Piano Regolatore è pronto !”, “Lo porteremo in Consiglio
Comunale fra qualche settimana”, “Il Piano Regolatore è pronto, però il Genio
Civile non si è pronunciato”, “Il Piano Regolatore lo esamineremo fra pochi
giorni, però dobbiamo aggiornare la relazione geologica”, “Il Piano Regolatore
è pronto però ….”.
Tutte espressioni -lo ripetiamo- pronunciate dall’attuale
sindaco sin dal precedente mandato; tutte espressioni a cui possiamo accostare
valutazioni di incompetenza ed incapacità sulla materia richiamata in questo scritto.
Condividiamo quell’espressione, letto sulla stampa di questi giorni, che
attribuiscono il termine “frana” non al territorio che subisce il dissesto ma a
quei sindaci ignoranti che tirano a campare di giorno in giorno; la vera frana sono loro. Oggi varano
una variante allo strumento urbanistico, domani propongono il risanamento del
centro storico promesso dal Miccichè di turno, poi fanno marcia indietro, poi rincorrono le farfalle e così lasciano scorrere il tempo del loro mandato.
In Italia le frane stanno sul
territorio, ma le vere frane sono i nostri politicanti occasionali che dovrebbero
guidare la macchina degli enti pubblici pur essendo ciechi, sordi …ed ignoranti.
I numeri sul rischio idrogeologico
siciliano sono assai preoccupanti: i comuni in cui sono presenti aree esposte a
rischio idrogeologico sono 273 e di questi ben 200 rientrano nel rischio frana,
23 nel rischio alluvioni e 50 in cui si possono verificarsi entrambe le
calamità.
Questi dati sono figli di terreni porosi e poco stabili, soprattutto nel
messinese, ma anche di un sistema di controllo dell’urbanizzazione spesso assai
poco efficace dei Comuni che, come nel caso di Contessa Entellina, ritengono superfluo
disporre di un Piano Regolatore, e della Regione che non controlla i
politicanti che siedono nei Comuni, che sno la vera frana della nostra
regione.
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