«Il decreto
salva-Italia è stato varato».
Il governo dei professori ha consegnato
l’elaborato.
Mario Monti adesso dovrà convincere il Paese che la manovra da 30 miliardi
lordi (20 di correzione) non solo è l'unico modo per non far precipitare
l'Italia, ma è anche equo ed è pure giusto.
Prima di illustrare le misure adottate dal Consiglio dei Ministri ieri sera il premier si è rivolto in TV direttamente
agli italiani per dare il senso dell'urgenza, ma anche della massima
trasparenza spiegando che tutti i membri del governo dichiareranno per intero i
patrimoni personali posseduti e non solo quello che prevede l'attuale modulistica.
Ha parlato di crisi «gravissima» e della necessità di salvare i sacrifici delle generazioni di italiani che si sono susseguite dal dopoguerra ad ora. Ha spiegato che il debito pubblico, vero fardello che impone la manovra, non è colpa degli europei ma degli «italiani» che non hanno guardato all'interesse delle future generazioni.
Ha parlato di crisi «gravissima» e della necessità di salvare i sacrifici delle generazioni di italiani che si sono susseguite dal dopoguerra ad ora. Ha spiegato che il debito pubblico, vero fardello che impone la manovra, non è colpa degli europei ma degli «italiani» che non hanno guardato all'interesse delle future generazioni.
Ha insisto sul taglio ai costi della politica contenuti nel decreto legge,
citando l'eliminazione dei consigli provinciali e il ridimensionamento delle
Authority, aggiungendo che il governo non si fermerà qui.
Ha annunciato di voler rinunciare al suo stipendio da presidente del
Consiglio e ministro dell'Economia, eliminando le doppie retribuzioni per tutti
i membri dell'esecutivo.
Con i partiti, l'obiettivo è stato di scontentare
tutti in egual misura
Il bilancino. Al Pdl Monti ha
consentito di poter dire che non c'è una imposta patrimoniale e che l'Irpef non sarà
più salata di quanto già lo è, ma ha imposto il ritorno dell'Ici sulla prima casa, un salasso
seconde e terze case. Al Pd ha permesso di festeggiare per la tassazione
dei capitali scudati, ma la riforma delle pensioni è stata durissima, come
dimostra l'ira dei sindacati. Al Terzo Polo ha regalato l'eliminazione dei
tagli lineari previsti nella delega fiscale, sostituiti con un eventuale
aumento dell'Iva, a decorrere da giugno 2013.
La struttura della manovra resta molto pesante. Soprattutto sul fronte delle pensioni. Tanto che la stessa Elsa Fornero, ministro del Lavoro, si è commossa alla parola «sacrifici». Monti invece è rimasto impassibile ed ha illustrato con grande calma i provvedimenti, dando la parola -come un professore fa con gli studenti- ai diversi ministri che lo accompagnavano nella Conferenza Stampa.
Monti ha sottolineato la necessità di «tirare la cinghia», ed ha presentato le misure per rilanciare la crescita. Ha parlato di misure incisive sul fisco, di sacrifici distribuiti con equità. Del bisogno che l'Italia torni ad essere orgogliosa e non «derisa» nel mondo. Ha negato che si tratti di una manovra di sole tasse o che colpisce i «soliti noti».
Le misure. Il decreto varato ha addossato un grosso onere sulla previdenza e sui piccoli risparmiatori esentando i grandi patrimoni cioè quel 50% di patrimoni che sono detenuti solamente dal 10% degli italiani.
La struttura della manovra resta molto pesante. Soprattutto sul fronte delle pensioni. Tanto che la stessa Elsa Fornero, ministro del Lavoro, si è commossa alla parola «sacrifici». Monti invece è rimasto impassibile ed ha illustrato con grande calma i provvedimenti, dando la parola -come un professore fa con gli studenti- ai diversi ministri che lo accompagnavano nella Conferenza Stampa.
Monti ha sottolineato la necessità di «tirare la cinghia», ed ha presentato le misure per rilanciare la crescita. Ha parlato di misure incisive sul fisco, di sacrifici distribuiti con equità. Del bisogno che l'Italia torni ad essere orgogliosa e non «derisa» nel mondo. Ha negato che si tratti di una manovra di sole tasse o che colpisce i «soliti noti».
Le misure. Il decreto varato ha addossato un grosso onere sulla previdenza e sui piccoli risparmiatori esentando i grandi patrimoni cioè quel 50% di patrimoni che sono detenuti solamente dal 10% degli italiani.
Comunque, ha sottolineato il ministro Piero Giarda, non
esistono alternative: «Vi immaginate cosa sarebbe successo se non avessimo
assunto queste misure?».
Sacrifici, innanzitutto sulle pensioni, con una stangata su quelle di anzianità ed il blocco della modesta scala mobile esistente (per tutte, escluse tutte quelle sotto i 960 euro). Il mantenimento dell'adeguamento del caro vita per le pensioni basse viene compensato con una tantum dell'1,5% sui capitali rientrati dall'estero con lo scudo fiscale di Tremonti.
Sacrifici, innanzitutto sulle pensioni, con una stangata su quelle di anzianità ed il blocco della modesta scala mobile esistente (per tutte, escluse tutte quelle sotto i 960 euro). Il mantenimento dell'adeguamento del caro vita per le pensioni basse viene compensato con una tantum dell'1,5% sui capitali rientrati dall'estero con lo scudo fiscale di Tremonti.
In mancanza della “Patrimoniale” sono il ceto medio e quello medio alto che
dovranno sostenere la nuova imposta sul bollo che graverà su tutte le forme di
risparmio, dai Fondi di investimenti alle polizze vita. Questa imposta
-rispetto ad una patrimoniale sui beni mobili-colpisce più i piccoli
risparmiatori che le lobby finanziarie, ma d'altra parte Monti ha detto che una
patrimoniale sulle «grandi ricchezze» come in Francia avrebbe provocato una
«fuga» di capitali in attesa di essere attuata.
Il ritorno dell'Ici, che il federalismo fiscale varato da Berlusconi prevedeva di reinserire nel 2014, decorrerà da gennaio prossimo. Ci sono però detrazioni che potrebbero esentare del tutto le case di minor valore.
Il ritorno dell'Ici, che il federalismo fiscale varato da Berlusconi prevedeva di reinserire nel 2014, decorrerà da gennaio prossimo. Ci sono però detrazioni che potrebbero esentare del tutto le case di minor valore.
ll decreto avrà anche un impatto positivo sulla crescita, contrariamente a quanto «frettolosi e valenti
economisti amici» (cioè Alberto Alesina e Roberto Giavazzi, del Corriere della
Sera) avevano sostenuto con forte indignazione sull’editoriale di ieri.
Il governo ha puntato tutto su una serie di misure ritagliate apposta per
le imprese (da qui la soddisfazione della Marcegaglia), come la
defiscalizzazione dei capitali reinvestiti in azienda, la detassazione della
parte Irap sul lavoro. Esistono anche incentivi per l'occupazione di donne e
giovani ed il tutto dovrebbe bastare a compensare l'inevitabile contrazione dei
consumi dovuto alla contrazione del reddito disponibile e all'aumento dell'Iva
dal secondo semestre del 2012.
Sarà davvero come Monti ha immaginato ?
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