Natale è passato, abbiamo fatto memoria della nascita 2000
anni fa di un “salvatore” spirituale. Nulla è invece accaduto sul piano del
decreto “salva Italia”. Lo Spread, quel maledetto misuratore dello stato della
finanza pubblica italiana, continua a segnalare che il nostro paese è ancora,
nonostante le continue stangate fiscale, su un piano inclinato e non ci vuole
davvero molto perchè scivoli giù, sempre più giù, verso il disastro. Come
potranno infatti piazzarsi 300 miliardi di debito pubblico entro marzo 2012 ?
I mercati, queste entità impersonali assunte a oracoli dei
nostri giorni, non hanno alcuna fiducia che Mario Monti abbia già garantito
stabilità al nostro Paese.
La sfiducia dei mercati è diffusa ed è motivata con
l’eccesso di spesa pubblica, non giustificata peraltro dalla quantità e qualità
dei servizi prodotti. A chi di noi non è capitato di visitare i palazzoni degli assessorati
regionali siciliani e notare come nulla ferve se non la noia e la pigrizia ?
Monti, il prof. Monti, ha deluso non solo gli italiani ma
soprattutto gli specialisti di cose finanziarie per avere varato una manovra
con 20 miliardi di nuovi tributi (la cui conseguenza sarà di deprimere
l’economia con la contrazione dei consumi) piuttosto che proporsi tagli
consistenti negli sperperi della spesa pubblica, ove –come topi nel formaggio-
prosperano parassiti, affaristi, mascalzoni e privilegiati.
La sfiducia dei mercati (e dell’opinione pubblica) c’è e
permarrà a causa dei tre bubboni che moltiplicano le difficoltà:
-l’evasione fiscale e contributiva (120 miliardi di euro
ogni anno),
- la corruzione stimata dalla Corte dei Conti in 70-80
miliardi,
- il giro d’affari della criminalità organizzata stimato
dalla Direzione investigativa antimafia in circa 100 miliardi.
Un totale di 300 miliardi, che costituiscono un quinto del
Pil, un po’ meno di un sesto del debito pubblico. Ogni commento è superfluo.
L’Italia, a sessant’anni dalla Resistenza che ci aveva
consegnato uomini integri come Giorgio Bocca, Alcide De Gasperi, Pietro Nenni,
etc.- è passata nelle mani del malaffare e degli ignoranti.
Un’altra questione che riguarda il mondo delle imprese (è di
ieri il passaggio in mani francesi della Edison) è la scarsa produttività del
lavoro, che le rende meno competitive rispetto al mercato internazionale.
Perché i mercati dovrebbero fidarsi ?
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