In Sicilia il regime feudale fu definitivamente abrogato (sul piano formale) dal regime anglo–borbonico istituito sull’isola durante il decennio francese che si contrappose al Bonaparte che scorazzava per ogni capo del continente,
-con l’entrata in
vigore della costituzione del regno di Sicilia del 1812 (chiaro stampo liberale britannico) sotto l’asfissiante influenza di William Bentinck.
-Altri provvedimenti in materia abrogativa del vecchio regime si ebbero, ad
opera di Francesco I e Ferdinando II, nel 1825, nel 1838 e nel 1841.
Tutte queste date -con i conseguenti provvedimenti abrogativi- ebbero a Contessa importanti ripercussioni e conseguenze di natura socio-economiche, raccolte in un opuscoletto scritto da Francesco Lojacono (Don Ciccio), parente del parroco Nicolò Genovese e sindaco di Contessa, rimosso dall'incarico nel 1924 dai fascisti.
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