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martedì 24 agosto 2021

Terra e Vita. Storia siciliana per immagini. (15)

 "Quando un popolo non ha più senso vitale del suo passato si spegne. La vitalità creatrice è fatta di una riserva di passato. Si diventa creatori anche noi, quando si ha un passato. La giovinezza dei popoli è una ricca vecchiaia". Cesare Pavese

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Immagini e descrizioni

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Probabilmente molta gente di Contessa (diciamo "molta" in relazione ai pochi che qui continuano a vivere) segue ciò che su fb attiene alla realtà locale.

La copertina del voluminoso
testo su S. Maria del Bosco,
opera di Antonino G. Marchese
(studioso scrupoloso)

E' capitato di leggere un appunto che all'Amministrazione locale di Contessa E. viene mosso su fb da parte di alcuni cittadini di Giuliana, fra cui un collaboratore dello studioso di storia Antonio G. Marchese. In poche parole quei cittadini di Giuliana, anche sulla scorta delle ricerche storiche del Marchese, compagno di studi di chi qui scrive,  fanno notare che Eleonora d'Aragona non ha mai avuto nulla a che fare con Contessa (Kuntissa) per il semplice motivo che nei giorni di Eleonora questa non risultava fondata. 

Eleonora d'Aragona visse infatti due secoli prima che la nostra "Hora" sorgesse. In effetti, come dare torto agli amici e stimatori del caro amico Marchese ?

Eleonora di fatto quando da Caltabellotta o da Sciacca muoveva verso Santa Maria del Bosco lo faceva seguendo la via in direzione di Giuliana, dove insiste -ancora oggi- il castello fatto costruire dall'avo Federico III. Sul blog in più occasioni abbiamo "immaginato",  che potesse transitare anche dai pressi di Calatamauro, ma non possediamo documentazione o testimonianze.

 Che Eleonora non abbia avuto nulla da spartire con la Contessa E. degli arbëresh in quel tardo Medio Evo è pertanto più che ovvio. 

Come spiegare qualcosa?

Quando la vicenda storica ha consentito che dal feudalesimo si passasse alla contemporaneità (fine Settecento//primi dell'Ottocento) e sorsero in Sicilia i municipi di emanazione pubblica con giurisdizione amministrativa sui territori delle precedenti baronie, Santa Maria del Bosco (simbolo del cristianesimo benedettino-olivetano occidentale, ma pure esso feudatario) volutamente dai governi laici ed in parte anticlericali di allora fu staccata dai territori su cui erano insistiti i quasi 90% dei suoi precedenti feudi. Il -monastero fu allora, ed in quel clima politico -di affermato illuminismo- accorpato amministrativamente al territorio degli arbëresh, ma ciò non significò che la storia baronale civile di Contessa, dei suoi residenti, e quella altrettanto feudale del Monastero siano mai coincisi. La storia feudale di Contessa conosce infatti i Cardona, i Gioeni, i Colonna e poi tanti altri nomi di noti latifondisti della Sicilia Occidentale. La storia feudale di Santa Maria si estende invece in ampissimi spazi del Vallo di Mazara -fino oltre l'attuale Alcamo- senza sovrapporsi mai comunque ai baroni laici. 

 Ovviamente -dagli ultimi due secoli- Santa Maria ricade in territorio di Contessa Entellina. Ovviamente ancora Eleonora è e resta simbolo del Medio Evo siciliano. Medio Evo durante il quale gran parte della Sicilia Occidentale era disabitata. Affronteremo nei prossimi mesi la vicenda storica a cominciare dai bizantini siciliani in poi.

1 commento:

  1. Sono contento che anche il blog abbia ripreso quanto riportato su fb in merito alla pertinenza delle informazioni su Eleonora d'Aragona e l'attuale Contessa Entellina. É fuori di dubbio che siamo in due periodi storici diversi ma dissento dal fatto che ciò precluda a qualsiasi contessioto in veste privata o pubblica di poter promuovere il proprio Comune facendo riferimento ad Eleonora d'Aragona il cui sarcofago funebre si trova a Santa Maria del Bosco e quindi nel proprio territorio comunale. Sarebbe come dire che il Comune di Contessa È. Non può promuovere il proprio territorio parlando degli Elimi di Entella perché di gran lunga più antichi rispetto alla fondazione di Contessa Entellina risalente secondo la tradizione intorno al 1450 (anche se i capitoli di fondazione sono del 1520). Penso che ogni ulteriore approfondimento non possa che arricchire chi è interessato alla storia locale (e non solo) ma il pregiudizio non aiuta e non è utile.

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